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Violenza delle parole: Cremona aderisce al "Manifesto della Comunicazione non ostile"

Una carta che elenca dieci princìpi utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete.

Violenza delle parole: Cremona aderisce al "Manifesto della Comunicazione non ostile"
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Il Comune di Cremona aderisce al Manifesto della comunicazione non ostile, per sensibilizzare contro la violenza delle parole.

Manifesto della Comunicazione non ostile

L'Amministrazione Comunale ha deliberato l'adesione al Manifesto della Comunicazione non ostile, condividendo in tal modo il più ampio progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole promosso dall’associazione "Parole O_stili".

Il Manifesto, nato nel 2017 dal lavoro collettivo di 300 professionisti della comunicazione, uniti dalla volontà di rendere la rete un luogo meno violento, è "una carta che elenca dieci princìpi utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete, è un impegno di responsabilità condivisa. Vuole favorire comportamenti rispettosi e civili. Vuole che la Rete sia un luogo accogliente e sicuro per tutti”. Ad oggi già 135 Comuni e 12 Università italiane hanno sottoscritto il Manifesto.

Il Manifesto, attraverso la collaborazione di esperti, istituzioni pubbliche, private e del Terzo Settore, è stato quindi declinato in 7 ambiti di applicazione: politica, pubblica amministrazione, sport, educazione, aziende, scienza e inclusione.

Dialogo "non ostile"

Assume particolare importanza il Manifesto per la Pubblica Amministrazione: pensato per la gestione dei rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni, è uno strumento per aiutare concretamente a definire poche e semplici regole che consentano di instaurare un dialogo "non ostile", primo vero presupposto per la partecipazione civica.

Raccogliendo l’invito di ANCI, l’Amministrazione Comunale si assume dunque non solo l'impegno di osservare e diffondere i principi del Manifesto, ma anche di promuovere momenti di formazione e sensibilizzazione ad hoc, con l'obiettivo di contrastare l'odio in rete e sostenere un uso consapevole del linguaggio da parte di tutti chi ricopre cariche pubbliche o istituzionali, dei cittadini, per costruire una comunità attenta, partecipativa e rispettosa.

I dieci punti del Manifesto

  1. Virtuale è reale Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona
  2. Si è ciò che si comunica Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano
  3. Le parole danno forma al pensiero Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso
  4. Prima di parlare bisogna ascoltare Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura
  5. Le parole sono un ponte Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri
  6. Le parole hanno conseguenze So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi
  7. Condividere è una responsabilità Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi
  8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare
  9. Gli insulti non sono argomenti Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi
  10. Anche il silenzio comunica Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

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