Le motivazioni della sentenza

Omicidio Beccalli, errori nelle indagini assolvono Pasini per mancanza di prove

Depositate le motivazioni che hanno portato all'assoluzione del 45enne per la morte della 39enne cremasca.

Omicidio Beccalli, errori nelle indagini assolvono Pasini per mancanza di prove
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Omicidio Beccalli: depositate le motivazioni che hanno portato all'assoluzione di Alessandro Pasini per mancanza di prove. Il giudice ammette clamorosi errori nelle indagini.

Omicidio Beccalli, Pasini assolto per mancanza di prove

Assolto per mancanza di prove. Queste le conclusioni scritte nella sentenza depositata ieri dal giudice Elisa Mombelli che il 29 ottobre scorso portò all'assoluzione di Alessandro Pasini dall'omicidio di Sabrina Beccalli

La 39enne cremasca, fu trovata priva di vita all'alba del 15 agosto del 2020 nella casa della ex fidanzata dell'uomo dove si era recata per consumare droga insieme a lui.

Le motivazioni della sentenza

Ieri il giudice ha depositato le motivazioni secondo cui quel giorno non fu commesso un reato, ma che la causa della morte della donna sia da ricondurre all'assunzione di stupefacenti. 

Il giudice ha quindi accolto la tesi della difesa, la quale aveva evidenziato come non vi fossero prove certe a carico di Alessandro Pasini. Non è stata invece tenuta in considerazione la testimonianza della donna che poco prima delle cinque di quel tragico mattino aveva detto di aver sentito gridare e aveva poi chiamato le forze dell'ordine. Considerato favorevolmente anche il fatto che Pasini abbia subito confessato di aver bruciato il corpo della Beccalli nell'auto della donna

"Clamoroso errore"

Inizialmente le indagini avevano attribuito le ossa trovate all'interno della Panda bruciata nella campagna di Vergonzana ad un cane. Solo alcuni giorni dopo era stato accertato che quei poveri resti fossero di Sabrina. Ed è proprio questo che secondo il giudice ha condizionato le indagini: "L'indagine è stata viziata da un clamoroso errore verificatosi nelle sue fasi iniziali che, avendo determinato la irrimediabile dispersione di gran parte dei resti della donna, ha di fatto impedito di accertare il meccanismo del decesso", si legge nella sentenza depositata ieri.

Sei anni di reclusione

La Procura ora ha tempo 45 giorni per presentare ricorso in appello. Nei confronti di Pasini resta la condanna a sei anni di reclusione per la distruzione del cadavere.

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