Femminicidio a Palazzo Pignano, la testimonianza: “Non l’ha massacrata di botte”
Una persona vicina alla famiglia svela un retroscena di disperazione.
Spunta una testimonianza sul caso del femminicidio di Palazzo Pignano, che ha visto vittima Morena Designati, 49 anni, trovata senza vita attorno alle 22.30 in via De Nicola a Palazzo Pignano. “Era malata da anni, il marito l’ha colpita per l’esasperazione perché non mangiava da una settimana”.
Femminicidio a Palazzo Pignano: “Non l’ha massacrata di botte”
Come riporta Prima Treviglio, nella vicenda che da ieri sera sta tenendo col fiato sospeso la comunità pignanese ma anche quella di Rivolta, di dove è originario Eugenio Zanoncelli, 56 anni, operaio in una ditta di Offanengo, emerge un retroscena drammatico. La testimonianza di una persona vicina alla famiglia dell’uomo tratteggia un quadro molto diverso da quello di un brutale femminicidio.
La donna sarebbe caduta per circostanze ancora da accertare durante una discussione in famiglia, colpita sì ma non certo con l’intenzione di uccidere. La donna era infatti molto debole a causa di una gravissima malattia che la stava consumando da molti anni. Sarebbe quindi stata uno schiaffo, per convincerla a mangiare qualcosa dopo giorni di digiuno, ad averla fatta cadere a terra. Disperato, a quel punto il marito Eugenio Zanoncelli si sarebbe fatto prendere dal panico, e sarebbe fuggito a casa del fratello Roberto Zanoncelli, raccontando l’accaduto. Poi è fuggito e stamattina è stato arrestato dai carabinieri, a Rivolta. Ora si trova in caserma a Crema, dove sarà interrogato.