Contro le morti sul lavoro

Dopo la morte dell'operaio a Castelverde, presidio dei sindacati per la sicurezza sul lavoro

All'indomani dell'ennesima morte bianca avvenuta a Castelverde.

Dopo la morte dell'operaio a Castelverde, presidio dei sindacati per la sicurezza sul lavoro
Pubblicato:

A Cremona presidio dei sindacati per la sicurezza sul lavoro dopo la morte dell'operaio 50enne, avvenuta nella giornata di ieri a Castelverde.

Presidio dei Sindacati a Cremona

Proprio pochi giorni fa, il 9 ottobre 2022, si è "celebrata" la Giornata nazionale dedicata alle vittime di incidenti sul lavoro. In quell'occasione sono stati diffusi i dati Anmil (Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi del lavoro) su elaborazione Istat: sono 677 gli incidenti mortali sul lavoro denunciati in Italia nei primi 8 mesi dell'anno con una media di quasi tre vittime al giorno. Un numero altissimo, anche se comunque in calo (12,3%) rispetto allo stesso periodo del 2021, quando le vittime furono 772.

"Più sicurezza su lavoro"

E per chiedere più sicurezza sul lavoro, all'indomani dell'ennesima morte bianca avvenuta a Castelverde, dove a perdere la vita è stato un operaio 50enne, El Mustapha Bendahbi, i Sindacati in un presidio unitario di Cgil, Cisl e Uil si sono riuniti questa mattinata sotto la Prefettura di Cremona.

Oggi, come in molte città d’Italia, si è tenuto a Cremona il presidio per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Anche nella nostra provincia sono tanti, troppi gli incidenti sul lavoro. Proprio ieri un incidente sul lavoro ha tolto la vita a un operaio di 50 anni a Castelverde.
Notizie come questa sono inaccettabili. Ecco perché, finché non saranno presi provvedimenti seri, concreti e responsabili, continueremo a chiedere che la salute e la sicurezza siano messi al centro del lavoro.
È urgente. È necessario.

Questo scrive in un post su Facebook la Cgil di Cremona.

I Sindacati hanno chiesto al Prefetto un sostegno per attivare un protocollo tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali sulla sicurezza. Al futuro governo chiedono invece risorse per controlli e formazione.

Seguici sui nostri canali