Coltivazioni distrutte

Coldiretti Cremona conta i danni della tromba d'aria. Lo sconforto degli agricoltori: "Non bastava la siccità"

Sono state fortissime le raffiche di vento che hanno strappato le coperture delle serre, danneggiato le colture e non solo.

Coldiretti Cremona conta i danni della tromba d'aria. Lo sconforto degli agricoltori: "Non bastava la siccità"
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Dopo mesi di caldo e di crisi idrica, il maltempo si è riversato sul territorio. Si è scatenata una tromba d’aria che ha colpito con violenza vaste aree del cremonese e del casalasco. Si contano i numerosi danni per l'agricoltura della zona.

Le dannose raffiche di vento

Sono state fortissime le raffiche di vento che hanno strappato le coperture delle serre, danneggiato le colture e non solo. La tromba d'aria ha distrutto le coltivazioni di mais e ha sradicato diversi alberi. Coldiretti Cremona ha confermato le segnalazioni dei danni che sono giunte dalle aziende agricole di tutta la provincia.

La testimonianza di un agricoltore di Pieve d'Olmi

“E’ successo tutto in pochi minuti. A mia memoria, non ricordo di aver mai assistito ad un vento così forte, così devastante sui miei campi – testimonia Antonio Beduschi, agricoltore di Pieve d’Olmi – In pochi minuti metà del mais da trinciato che ho in campo è stato allettato. Purtroppo è un’annata particolarmente difficile: data la carenza d’acqua, abbiamo faticato tanto per garantire la crescita di queste piante, ed ora in pochi minuti le vediamo completamente a terra, rovinate”.

I danni a Pieve d'Olmi
I danni a Pieve d'Olmi

Parola ai coltivatori

“Il vento ha divelto i tunnel dove coltiviamo i meloni. Le colture sono state ribaltate dalla furia del vento. Ci siamo messi immediatamente al lavoro per rimediare al danno. Per noi è fondamentale riportare le pianticelle nella loro situazione migliore, ripristinare le coperture per impedire che restino esposte alle scottature del sole in questi giorni così caldi” sottolineano Alberto e Gian Mario Marossi, coltivatori di fiori e orticole a Casteldidone.

La serra abbattuta a Casteldidone
La serra abbattuta a Casteldidone

La conta dei danni nel frattempo prosegue in tutta la provincia e la situazione è analoga nelle zone limitrofe.

“Le raffiche di vento sono state particolarmente forti e a farne le spese sono principalmente i campi di mais. Parte del raccolto non sarà recuperabile. Fortunatamente non abbiamo avuto grandine” sottolinea Marco Fertonani, agricoltore di Rivarolo del Re.

Lo sconforto di chi coltiva

“Purtroppo le piante di mais sono allettate in maniera pesante. Molte sono spezzate. La resa di questi campi sarà minima” testimonia anche Fabio Valenti, agricoltore a Voltido e Piadena Drizzona. “Avevamo irrigato queste colture con grandissima fatica. Dedicando molto tempo, data la carenza d’acqua. Sostenendo spese decisamente maggiori rispetto agli anni precedenti. Non bastava la siccità, ecco che è arrivata la tromba d’aria”.

I monitoraggi di Coldiretti Cremona

Coldiretti Cremona ha spiegato che i loro tecnici sono al fianco delle aziende monitorando la situazione e verificando i danni. Queste sono le conseguenze dei cambiamenti climatici nel nostro paese con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione.

"Dobbiamo prepararci ad una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Il risultato – conclude Coldiretti – è un conto per l’agricoltura di 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture".

LA FOTOGALLERY DEI DANNI DELLA TROMBA D'ARIA:

Serra distrutta a Casteldidone
Foto 1 di 4

Serra distrutta a Casteldidone

Serra distrutta a Gussola
Foto 2 di 4

Serra distrutta a Gussola

Coltivazioni abbattute a Pieve d'Olmi
Foto 3 di 4

Coltivazioni abbattute a Pieve d'Olmi

Colture devastate a Pieve d'Olmi
Foto 4 di 4

Colture devastate a Pieve d'Olmi

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