Accecato dalla gelosia picchia e minaccia di morte la fidanzata, poi le incendia l'auto
Il giovane, 21 anni, è stato arrestato.
I Carabinieri della Stazione di Montodine e dell’Aliquota Operativa di Crema hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, atti persecutori e danneggiamento a seguito di incendio.
Arrestato 21enne
Nel pomeriggio del 15 novembre 2022 i Carabinieri della Stazione di Montodine e dell’Aliquota Operativa di Crema hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Cremona, arrestando un cittadino straniero di 21 anni, con precedenti di polizia a carico. Nei suoi confronti sono stati riconosciuti gravi elementi di colpevolezza in relazione ai reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, atti persecutori e danneggiamento a seguito di incendio.
Botte alla ex compagna
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP del Tribunale di Cremona l’indagato, dal novembre del 2021 alla fine di marzo di quest’anno, avrebbe convissuto con una ragazza che ha poi deciso di interrompere la convivenza dopo avere subito un pestaggio in casa per motivi di gelosia.
Il 21enne, spesso in stato di alterazione a causa dell’uso di stupefacenti, durante i cinque mesi di convivenza avrebbe in più occasioni umiliato, offeso e minacciato di morte la ragazza a causa della sua forte gelosia, controllandone i movimenti e talvolta colpendola con schiaffi. Questo fino alla fine di marzo quando, a seguito di una scenata di gelosia, l’ha spinta sul pavimento di casa, facendole sbattere la testa e provocandole lesioni e traumi per alcuni giorni di cure.
Interrotta la convivenza, l’uomo non ha accettato la decisione della ex fidanzata, tempestandola di messaggi e chiamate dal tenore offensivo e minatorio per convincerla a tonare con lui, contestandole che usciva con gli amici invece di restare a casa.
In più occasioni l’ha insultata e minacciata gravemente, minacciando anche di bruciare l’auto che la ragazza aveva in uso e di proprietà della madre della donna.
L'incendio dell'auto
E infatti proprio quella stessa notte, tra il 18 e il 19 ottobre scorso, l’auto delle donne è andata a fuoco in una via del centro di Montodine. Quella notte le due vittime avevano sentito un boato provenire sdalla strada e, aperte le finestre, avevano visto la loro auto andare a fuoco. Erano intervenuti i carabinieri di Crema e i vigili del fuoco per spegnere l’incendio. I vigili del fuoco avevano trovato le tracce della presenza di un liquido accelerante e la ragazza e la mamma avevano poi riferito ai carabinieri quanto avvenuto in precedenza, ovvero le minacce del 21enne ripetute nel tempo e che proprio quella notte facevano riferimento al fatto che avrebbe bruciato la loro auto.
Le indagini
Le vittime hanno quindi mostrato ai militari i messaggi offensivi e minatori, con riferimento anche all’auto a cui avrebbe dato fuoco. I Carabinieri hanno quindi dato avvio alle indagini e hanno ricostruito che il 21enne quella sera era stato con la sua auto in un paese dell’hinterland cremasco e si era fermato presso un distributore dove aveva comprato una bottiglia d’acqua e, dopo averla svuotata, l’aveva riempita di benzina.
Le immagini dell’impianto di sorveglianza hanno permesso di filmare tutta la scena. Poi era tornato a Crema e aveva effettuato più soste durante le quali si era incontrato almeno con un’altra persona che poi ha partecipato con il 21enne alla commissione dell’incendio. Infatti nelle immagini di sorveglianza delle telecamere pubbliche e private di Montodine, nello stesso orario in cui è avvenuto il fatto, si vedono il 21enne e il complice fermarsi con l’auto del 21enne a poche decine di metri dal veicolo della vittima e dirigersi verso la via nella quale quest’ultimo era parcheggiato.
Gelosia morbosa
Tale fatto era sicuramente il più grave e quello con la maggiore forza intimidatrice, ma in realtà la ragazza già durante la convivenza aveva subito maltrattamenti a causa della gelosia morbosa dell’uomo. Dalla fine della loro relazione era stata tempestata di messaggi e telefonate offensive e minatorie finalizzate a generare uno stato di timore e ad alterare le sue abituali condizioni di vita, minacce continuate anche dopo l’incendio dell’auto e che hanno costretto le parti lese a chiedere l’ulteriore intervento dei carabinieri.
Le indagini svolte dai militari e gli accertamenti a seguito dell’incendio dell’auto hanno quindi consentito di ricostruire l’escalation di violenze e soprusi verso l’ex fidanzata e la progressione delle condotte del 21enne hanno dimostrato come potesse passare in maniera determinata dalle minacce ai fatti senza preoccuparsi della gravità delle sue azioni.
Custodia cautelare in carcere
E’ stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria e sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza sul suo conto tali da richiedere nei suoi confronti una misura cautelare.
E il Giudice per le indagini preliminari, valutando l’intensità dei fatti, l’incapacità di autocontrollo, la sua aggressività e il pericolo di reiterazione di eventi gravi, ha emesso l’ordinanza con cui ha disposto la custodia cautelare in carcere eseguita ieri pomeriggio dai carabinieri.