Il dipinto "Covid" ha concluso il tour nei reparti dell'ospedale di Cremona: 11 tappe colme di emozione
Anche Giorgio, ritratto al centro insieme alla moglie Rosa, si è commosso nel vedere quell’immagine.
Il dipinto "Covid" di Ezio Valcarenghi ha concluso il tour nei reparti dell'ospedale di Cremona: tanta l'emozione suscitata dal dipinto negli operatori sanitari ma non solo.
Il dipinto "Covid" di Ezio Valcarenghi ha concluso il tour nei reparti dell'ospedale
Ha preso l'avvio lunedì 19 aprile 2021 il percorso espositivo itinerante pensato per “Covid”, il dipinto realizzato da Ezio Vacalrenghi e donato all’Ospedale di Cremona.
Dal 19 aprile al 5 luglio 2021, ogni lunedì, alle 14.30, l’opera è passata da un reparto ad un altro. Una sorta di staffetta estetica con un passaggio del testimone colmo di significato. Tanta, infatti, è stata l’emozione suscitata dal dipinto negli operatori dell’ospedale e non solo.
Ad ispirare Ezio Valcarenghi sono state alcune delle fotografie più emblematiche scattate negli ultimi mesi dentro l’ospedale di Cremona. Ecco che ritroviamo Elena Pagliarini stremata sulla tastiera del PC, dopo la notte in pronto soccorso; il gesto di Carla Maestrini (caposala della Terapia Intensiva) verso una collega; l’abbraccio degli infermieri nascosti dalle tute protettive. Al centro, come è giusto che sia, ci sono Giorgio e Rosa, i due anziani coniugi ricoverati insieme (era la Pasqua di un anno fa) che Manuela Denti (oggi caposala del gruppo operatorio) ha fatto incontrare nella stessa stanza di degenza perché, prima del Covid, non si erano mai separati. Lo stesso Giorgio, si è commosso vedendo quell’immagine.
Le dediche degli operatori sanitari
Molte le dediche scritte dagli operatori nel quaderno lasciato a fianco del dipinto, vogliamo condividerne alcune:
“Perché è successo tutto questo non lo sappiamo, forse lo scopriremo tra tanti anni, ma una cosa è certa, ha lasciato sofferenza in ogni persona che ha perso un caro (…) Grazie a chi ha interpretato tutto questo in un quadro stupendo."
“Non bisognerebbe mai dare niente per scontato, neanche le cose che consideriamo più abitudinarie: una parola, un abbraccio, una passeggiata (…)”
“Caro Luciano non riesco ancora a credere che non ci sei più, a volte ti immagino ancora nei nostri corridoi sempre di corsa (…) ricordo anche lo sguardo dei tuoi pazienti che solo nel vederti si sentivano guariti (…) ora dobbiamo solo ricordarci quello che ci hai insegnato, umanità, semplicità e professionalità (…)”
“Ci sorridiamo con gli occhi, camici-sovracamici e mascherine ci rendono quasi omologati ed indistinguibili. Dietro a quelli strati protettivi ci sono persone che combattono battaglie e storie di vita che si incrociano (…)”
“Ricordi e dolore ancora vivi nel mio cuore. Grazie per averli rappresentati attraverso questa meravigliosa opera d’arte che tramanda fatica e speranza. Non si può dimenticare.”
“Mai incontrato tanto dolore e le piccole gioie che ci hanno accompagnato regalando vita a chi è sopravvissuto, possano colmare in parte quel dolore che ci resterà per sempre nel cuore. In ogni caso, comunque andrà, amo il mio lavoro.”
“Un quadro speciale che ci ha ricordato quanto possiamo essere fragili nel corpo e nell’anima, ma che porta con se anche il messaggio grande dell’amore (…)”
“Intenso, commovente, tragico (…)”
“Meraviglioso, mi commuove tutte le volte (…)”
Il viaggio in 11 reparti
Prima di collocarlo definitivamente nell’atrio principale dell'Ospedale di Cremona, l’opera “Covid” ha compiuto un “viaggio” in 11 tappe: Neurologia, Ortopedia, Chirurgia Generale, Terapia Intensiva, Pronto Soccorso, Nefrologia, Medicina Nucleare, Malattie Infettive, Ginecologia, Medicina e Pneumologia.
Fino al 27 settembre, il quadro rimarrà esposto all’interno della Cappella di Santa Maria della Pietà dell’Ospedale di Cremona.