Lombardia in zona rossa, donato un pallottoliere a Fontana: “Vogliamo i numeri”
"Il presidente Fontana ha voluto confermare la sua versione, che contrasta nettamente con i dati e le email che sono state rese pubbliche".
Il Gruppo regionale del Pd ha abbandonato, questo pomeriggio, l’Aula insieme alle altre forze di opposizione dopo che alcuni consiglieri erano stati espulsi dal presidente Fermi. La protesta di Pd, 5Stelle, Azione, Civici e +Europa era iniziata questa mattina durante la relazione del presidente Fontana, chiamato in consiglio dalle minoranze dopo le imbarazzanti vicende legate alla rettifica dei dati e al conseguente passaggio della Lombardia zona rossa in zona arancione.
Lombardia in zona rossa, donato un pallottoliere a Fontana
Dopo che Fontana ha negato ancora una volta qualsiasi errore da parte della Regione, i consiglieri dell’opposizione hanno dato il via a una bagarre in Aula, chiedendo con forza alla Regione di fornire i dati disaggregati e di procedere alla revisione della legge quadro sulla sanità regionale, la cui sperimentazione è scaduta a fine anno.
“Oggi, in Aula, sono emersi due aspetti: il presidente Fontana ha voluto confermare la sua versione, che contrasta nettamente con i dati e le email che sono state rese pubbliche anche da autorevoli organi di stampa – fa notare Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd”.
"Inoltre, abbiamo chiesto fortemente la trasparenza di questi numeri, ma a tutt’oggi non abbiamo ricevuto niente. Questo ci sembra particolarmente grave ed inquietante. Perciò, o il presidente rende assolutamente trasparenti e, dunque, pubblici i dati sulla pandemia e fa partire la riforma della sanità regionale o noi continueremo a protestare, soprattutto in Commissione Sanità, perché le priorità devono essere queste”, aggiunge Straniero, rilevando che “invece delle risposte è arrivata l’espulsione di alcuni colleghi. È evidente che non c’erano le condizioni per continuare i lavori d’Aula”.
Il presidente del Consiglio Regionale Fermi
“Le istituzioni non si fermano mai, e nessuno può pensare di arrestarne il funzionamento perché hanno anticorpi e regole che le mettono al di sopra di ogni tentativo di sabotarle. Oggi l’istituzione regionale è stata minata da comportamenti irrispettosi nei confronti innanzitutto dei cittadini lombardi: ben venga un confronto politico duro e schietto, ma è stato grave cercare di bloccare ripetutamente i lavori con atteggiamenti strumentali. Il Consiglio regionale alla fine ha comunque approvato provvedimenti importanti a tutela dei figli minori di genitori separati e per favorire l’ingresso dei disabili nel mondo del lavoro, provvedimenti condivisi e che certamente ai cittadini lombardi stanno molto a cuore”.
Lo sottolinea a margine dei lavori d’Aula il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, che aggiunge:
“Alla fine della giornata di oggi ai cittadini lombardi resterà solo la consapevolezza di poter contare su nuove misure importanti a sostegno di famiglie con genitori separati o con persone disabili. Questa è la forza delle istituzioni: affrontare e dare risposte alle esigenze e ai problemi. Questo è il dovere del Consiglio regionale, che non si è mai fermato nemmeno nel periodo del lockdown, figuriamoci davanti alle proteste”.