Cremonesi chiamati a raccolta per supportare i ristoratori: anche questa volta ce la faremo
"Supporta i ristoranti, i pub, i bar e le enoteche della tua zona. Vai a pranzo, compra d'asporto, scegli la consegna a casa".
Sono molti i ristoratori scesi in piazza contro le misure imposte dall'ultimo DPCM firmato dal presidente Conte che, per la sicurezza della comunità, ha imposto il coprifuoco alle 23 e l'impossibilità di cenare in bar e ristoranti dopo le 18. L'asporto rimane consentito (sia take away che consegne a domicilio) ed è a questo che i molti ristoratori si aggrappano nella speranza di riuscire a resistere senza fallire.
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L'appello: per uscirne serve solidarietà
Proprio in supporto a chi si vuole tenere il proprio lavoro con le unghie e con i denti, a chi non ha intenzione di mollare e rispetterà anche queste limitazioni, il sindaco di Casalpusterlengo (paese del Lodigiano, tra quelli della "prima zona rossa") Elia Delmiglio ha condiviso un importante messaggio sui social a sostegno dei ristoratori: "Supporta i ristoranti, i pub, i bar e le enoteche della tua zona. Vai a pranzo, compra d'asporto, scegli la consegna a casa".
Un concetto semplice e naturale, ma di una veridicità sempre attuale: l'unione fa la forza. Un appello che parte dal Lodigiano ma che invita tutti i cittadini a unirsi a questo moto di solidarietà.
L'unione fa la forza
In molti cittadini si sono già detti pronti a supportare così le piccole e medie realtà che li circondano e che vivono di questi servizi, piccoli aiuti che se sommati possono concretamente aiutare i ristoratori a superare questo momento di difficoltà.
Naturalmente c'è chi fa notare come, oltre ai ristoratori, le difficoltà ci sono anche per chi ha perso il lavoro, per chi è in cassa integrazione, per chi cerca senza alcun risultato un impiego. La tensione sale, le paure aumentano e l'insoddisfazione è palpabile. Per questo la solidarietà deve essere omogenea: l'invito è quello di acquistare sotto casa sempre, non solo una pizza. Dimenticarsi per un po' di Amazon a favore della merceria, del ferramenta del paese, del negozio di giocattoli dietro l'angolo e della libreria che costa un po' di più ma che, come tutti, rischia di chiudere.
I lombardi, che nei mesi scorsi si sono contraddistinti per la forza e l'unità con cui per primi hanno affrontato una pandemia mondiale, sapranno gestire anche questa difficile situazione a testa alta e con la dignità che li caratterizza.
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