La Juvi Ferraroni cade 84-78 a Milano contro Urania Wegreenit, nonostante un buon avvio e le triple di Barbante e Panni. La squadra di Cremona continua così il periodo difficile, accumulando la quinta sconfitta consecutiva (foto di copertina Juvi Ferraroni).
URANIA WEGRENEEIT MILANO-JUVI FERRARONI 84-78
Parziali 14-20, 35-46, 67-61
WEGREENIT URANIA MILANO: Gentile 11, Rogic 10, Sabatini 8, Amato 3, Morgillo 2, Lupusor 3, D’Almeida 17, Taylor 23, Cavallero 7, Rashed , Bracale e Lo Martire n.e. All.: Cardani.
JU.VI. FERRARONI CREMONA: Mc Conico 16, Panni 9, Bortolin 10, Barbante 6, Del Cadia 6, Vecchiola 9, Zugno, Fiodo n.e., Di Croce n.e., Garrett 4, Bartoli 10, Allinei 8. All.: Bechi.
La trasferta a Milano contro l’Urania Wegreenit, doveva servire alla Juvi Cremona per chiudere il periodo triste contraddistinto da quattro sconfitte consecutive, riaprirne uno nuovo magari più felice. Del resto i milanesi occupavano la penultima posizione della classifica, quindi più che alla portata dei cremonesi. Invece, per il sodalizio oro-amaranto si parla di un ennesima battuta d’arresto (84-78 il punteggio finale) e questa volta pesante e pericolosa.
Il match
Le “triple” di Barbante e Panni danno un consistente vantaggio ai cremonesi che si distaccano 29-16. Essi, nei minuti successivi, con in luce McConico cacciano indietro i padroni di casa che reagiscono con determinazione. All’intervallo il parziale è 48-35. Il team di coach Cardani sorprende gli juvini: mette su di loro forte pressione costringendoli a perdere parecchi palloni e a tiri forzati che non centravano il bersaglio. Protagonista l’americano Taylor con efficaci realizzazioni e giochi bene congeniati. 67-61 al 30’. L’Urania Wegreenit pratica un basket agonistico e mantiene l’inerzia del match. Cremona prova nuovamente a ribaltare la situazione ma è in grossa difficoltà e al 34’ accusa dieci punti di ritardo 73-63. Taylor, D’Almeida e Rogic tengono avanti i milanesi che controllano il tutto senza mai abbassare la guardia e per Panni e compagni il discorso è chiuso.
Peccato perché la squadra di coach Bechi, aveva dato l’impressione nei primi due quarti di aver cambiato mentalità rispetto alle gare precedenti, ma evidentemente non è stato così.
Marco Ravara