Alla Maratonina di Cremona dominio degli (straordinari) atleti africani
Hanno occupato le prime quattro posizioni della graduatoria assoluta.
Definire la Maratonina di Cremona solo un evento è forse limitativo. La straordinaria manifestazione tornata a rivitalizzare ed entusiasmare la città e i dintorni dopo un anno di assenza, costituisce non solo un appuntamento d’alto livello ma anche grande impatto mediatico capace di attirare sempre di più un folto pubblico di appassionati e non solo.
Maratonina di Cremona: dominio degli atleti africani
Lo spettacolo della 20esima edizione lo si è ammirato quest’oggi sia alla partenza (1610 i concorrenti presentatisi in corso Vittorio Emanuele) che all’arrivo in piazza del Comune. Come era prevedibile, il dominio è stato degli straordinari atleti africani, in particolare del Kenia che hanno occupato le prime quattro posizioni della graduatoria assoluta.
Successo di Dickson Simba Nyakundi (Run2gether) in 1h 01’46, davanti al connazionale Paul Tiongik (G.P. Parco Alpi Apuane) in 1h 03’22 ed a Hosea Kimeli Kisorio in 1h 03’39 e Kipkorir Bibir (run2gether) in 1h 03’55.
Primo degli italiani Salvatore Gambino dei Runners Milano giunto quinto in 1h 04’41. Tra i cremonesi il migliore è stato Geremia Taino della Cremona Sportiva Arvedi giunto 25° in 1h 14’15.
Tra le donne il successo è andato a Francine Niyomukunzi, atleta del Burundi (Atletica Castello) in 1h12’04, davanti alla keniana Teresiah Kwamboka Omosa (run2gether) in 1h 12’15 ed ottima terza l'azzurra Giovanna Epis (Centro Sportivo Carabinieri), veneziana di nascita e legnanese d'adozione, in 1h 13’17.
Strepitosa prestazione della cremonese Stefania Grasselli (marathon Cremona) in 1h 29’ 11” giunta decima. Ennesimo Successo organizzativo per la società Cremona Runners guidata dal patron Michel Solzi e da Mario Pedroni fantastico braccio operativo che hanno garantito la massima sicurezza a tutti i partecipanti seguendo perfettamente i protocolli anti Covid previsti dalla normativa vigente.
La parte della solidarietà curata da sempre con un occhio di riguardo ha interessato la Fondazione Casa Famiglia Sant’Omobono e Aido. Alcuni atleti hanno indossato la speciale maglietta con la scritta “Corri a dire sì” per la promozione della donazione di organi e tessuti.
Marco Ravara