Gli iniettori diesel: alcune informazioni generali

Gli iniettori diesel: alcune informazioni generali
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Immagine degli iniettori diesel tratta da autoparti.it

Nei motori diesel gli iniettori assolvono al compito di trasferire il carburante dal serbatoio al motore nella quantità giusta ai fini di ottimizzarne la funzionalità. Un blocco degli iniettori, causato ad esempio da un gasolio di qualità scadente e ricco di impurità, può avere delle gravi conseguenze per il corretto funzionamento della vettura, avendo come primo effetto un inusuale aumento dei consumi di carburante.

Vista la loro importanza vediamo di fornire delle informazioni di base sul funzionamento degli iniettori e sulle tipologie esistenti sul mercato, immaginando ad esempio di avere a che fare con l’iniettore BOSCH 0 445 110 183. Nello specifico, questo dispositivo (Codice EAN 3165143641545), dotato di un anello di tenuta, risulta compatibile con un diverse vetture delle migliori marche con sistema common rail, quali Alfa-Romeo, Fiat, Ford, Lancia, Rover ecc.

Gli iniettori nel trasferire il carburante nel sistema di alimentazione del motore fanno in modo di sottoporlo ad un processo cosiddetto di polverizzazione, affinché si misceli meglio con l’aria nella camera di combustione. A differenza dei motori a benzina, in quelli diesel la combustione avviene non in seguito alla produzione di una scintilla tramite le candele, ma in virtù della pressione e del calore presente nella suddetta camera di combustione. La qualità della miscela aria-carburante gioca per tal motivo un ruolo importante.

Da un punto di vista di design, l’iniettore si presente come un dispositivo di forma cilindrica, equipaggiato di una punta a spillo e connesso ad una pompa. In alcuni modelli questa pompa può essere esterna o integrata nell’iniettore stesso. La pompa ha il compito di aspirare il carburante dal serbatoio e di farlo arrivare all’interno del serbatoio. L’ingresso del carburante nell’iniettore viene poi regolato da un’apposita valvola, che reagirà alla pressione del combustibile nei modelli meccanici, mentre nei modelli elettrici l’apertura della valvola viene controllata dalla centralina. Una volta all’interno il carburante viene condotto verso la punta dello spillo, la strozzatura che consente di nebulizzare il gettito.

Come già sopra accennato, in commercio abbiamo due tipologie di iniettori: quelli meccanici e quelli elettrici. La differenza consta sostanzialmente nel fatto che mentre nei primi il dosaggio del carburante è regolato in modo meccanico dalla pompa, nei secondi è la centralina che regola la quantità ed il flusso del carburante in base ad una serie di parametri. Gli iniettori elettrici si usano prevalentemente nei sistemi common rail, dotati ovvero di un unico condotto.

L’accumulo di sedimenti di carburante, dovuto a cause diverse (malfunzionamento dell’apposito filtro, cattiva qualità del carburante ecc.), rappresenta uno dei problemi più frequenti, connessi con questo dispositivo. Questi sedimenti impediranno infatti che gli iniettori immettano la quantità corretta di carburante, inficiando il corretto funzionamento dell’automobile. Un aumento inusuale dei consumi e l’emissione di fumi di scarico neri rappresentano i segnali più comuni di un problema in questi accessori.

La regolare manutenzione e pulizia degli iniettori è pertanto fondamentale e dovrebbe essere effettuata mediamente ogni 20-50.000 km (in pratica, ad ogni tagliando). La pulizia degli iniettori non è particolarmente complicata è può essere effettuata con l’ausilio di appositi additivi. Solo nei casi più gravi si dovrà portare l’auto in un’officina o ricorrere ad una decarbonizzazione.

Ci auguriamo che la lettura di questo articolo sia stata utile.

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