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Riforma sanitaria lombarda: "Legge che aumenta la confusione e non risolve problemi ormai cronici"

"Non c’è stato il coraggio di cambiare. Ci proveremo noi alle elezioni regionali del 2023”.

Riforma sanitaria lombarda: "Legge che aumenta la confusione e non risolve problemi ormai cronici"
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Il consigliere regionale dem, Matteo Piloni, si esprime in merito alla riforma della sanità lombarda.

Riforma sanitaria lombarda: "Aumenta la confusione"

"A una legge che aumenta la confusione e non risolve i problemi ormai cronici di una macchina sanitaria troppo ingarbugliata e farraginosa, dimenticandosi dei problemi reali dei cittadini lombardi e distruggendo un’attenzione alla cura storicamente lombarda, il Pd non ha potuto che votare contro”, è il commento di Matteo Piloni, consigliere regionale dem, all’indomani del voto sulla riforma della sanità lombarda.

Dopo 16 giorni di discussione in Aula, comprese alcune notturne e una seduta domenicale, per i democratici rimane solo “un semplice aggiustamento resosi necessario per non inciampare nella censura del Governo, come richiesto da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e per poter ricevere le risorse stanziate con il Pnrr. Le uniche vere novità, ovvero case e ospedali di comunità, sono infatti mutuate da scelte fatte a livello nazionale ed europeo, non certo regionali”.

I consiglieri Pd hanno raccontato la loro idea di sanità, “ma la maggioranza si è arroccata, rendendo ancora più grave e sbagliata la scelta fatta. E così le liste d’attesa, i ticket e la loro rimodulazione, la prevenzione, le malattie rare, le malattie mentali, i medici di famiglia, le nuove professioni sanitarie, la rete territoriale, il ruolo dei sindaci, il sociosanitario, la disabilità, la gestione degli anziani sono stati solo sfiorati, se non del tutto ignorati da questa nuova legge – conclude Piloni –. Ancora una volta la maggioranza si è nascosta dietro facili slogan, dalla libera scelta all’eccellenza lombarda, senza avere un minimo di capacità autocritica, senza una riflessione su quanto soprattutto con il Covid abbiamo sperimentato. Non c’è stato il coraggio di cambiare. Ci proveremo noi alle elezioni regionali del 2023”.

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