Forno crematorio a Rivolta d'Adda: la discussione arriva in Consiglio regionale
I consiglieri del M5S hanno presentato un'interrogazione per far luce sulla richiesta presentata dal Comune.
La discussione sulla possibilità di veder realizzato a Rivolta un nuovo forno crematorio arriva anche in Consiglio regionale. A portare l'attenzione sulla questione è un'interrogazione presentata dai consiglieri regionali del M5S Marco Degli Angeli e Ferdinando Alberti che hanno chiesto a Regione Lombardia delucidazioni sullo stato della richiesta e sul reale bisogno di un nuovo impianto sul territorio.
I forni crematori in Lombardia
Al 2020, in Lombardia, risultano esistenti 12 impianti di cui 11 attivi per un totale di 23 linee di cremazione a metano operative, su 25 previste. Una rete che, però, non riesce più a soddisfare le richieste a fronte di un accresciuto fabbisogno sul territorio regionale.
Per questo nel giugno 2020 Regione Lombardia aveva aperto la possibilità, per i comuni eventualmente interessati, di partecipare ad una manifestazione di interesse per la realizzazione di un nuovo impianto crematorio o per il rinnovo dell’esistente attraverso la dismissione delle linee vetuste con la sostituzione di nuove linee. Otto, alla fine, le istanze accolte che soddisferebbero il fabbisogno di cremazione fino al 2024.
La richiesta di Rivolta e il "no" del comitato
"Stando a quanto è possibile apprendere per mezzo stampa, l’attuale giunta comunale di Rivolta d’Adda, assecondando la richiesta di alcuni imprenditori del settore e facendo riferimento alla disponibilità concessa durante gli anni 2017 e 2019 alla precedente amministrazione comunale, avrebbe chiesto a Regione Lombardia la possibilità di spostare la progettualità da Spino d’Adda al comune di Rivolta d’Adda - si legge nel testo dell'interrogazione - Il comitato “No forno crematorio" di Rivolta d’Adda ha espresso una valutazione sfavorevole alla realizzazione di un nuovo forno crematorio con diverse motivazioni".
Tra queste le emissioni inquinanti andrebbero peggiorare la qualità dell’aria già compromessa; non ci sarebbe una sufficiente distanza dell’impianto dalle abitazioni, visto che il cimitero si trova a ridosso del centro abitato; il trasporto delle salme andrebbe a peggiorare il già compromesso traffico veicolare e la presenza di un forno crematorio inciderebbe in modo negativo sul valore degli immobili.
Il M5S chiede chiarezza
Da qui le richieste di chiarimento dei consiglieri del M5S che hanno chiesto a Regione "se risulta che l’amministrazione comunale di Rivolta d’Adda abbia inoltrato a Regione Lombardia una manifestazione di interesse al fine di richiedere la possibilità di costruire un nuovo forno crematorio entro i propri confini comunali e ancora se Regione Lombardia ritenga che le esigenze regionali in tale direzione siano o meno state ad oggi coperte o se, al contrario, il fabbisogno di forni crematori sia ancora in deficit e infine se Regione Lombardia abbia aperto un iter al fine di porre in essere un nuovo bando o se sia intenzionata a farlo in futuro".