Dati sbagliati (dalla Regione?): da domenica la Lombardia torna in zona arancione
Botta e risposta sulle responsabilità dell'errore tra Stato e Regione, intanto però da domenica si torna alla fascia di rischio più bassa.
Dopo i dubbi del pomeriggio, arriva l'ufficialità: la Lombardia, da domenica 24 gennaio 2021, torna in zona arancione. La cosa assurda è che i lombardi avrebbero vissuto una settimana di restrizioni da zona rossa “per errore”. Uno sbaglio che, secondo indiscrezioni riportate per prime dal Corriere della Sera, a detta del Governo sarebbe compiuto dai tecnici regionali, che avevano calcolato un valore dell’indice Rt di molto superiore a quello che invece è stato rettificato oggi, venerdì 22 gennaio. L’indice Rt lombardo, secondo i dati aggiornati dall’Istituto superiore di sanità, è infatti pari a 0.82.
Dati sbagliati, Fontana: “Inviati sempre in maniera puntuale”
Una ricostruzione dei fatti che però il presidente Attilio Fontana smentisce categoricamente: “Per quanto riguarda la trasmissione dei dati Regione Lombardia ha sempre mandato dati puntuali, precisi e corretti. Quindi contesto in maniera più vibrata le false notizie che girano circa presunte irregolarità nella trasmissione. I dati sono stati sempre mandati in maniera puntuale, trasparente e precisa”.
Come riporta il Corriere però, nella relazione dell’Iss si legge che “in conclusione, dai dati della sorveglianza forniti dalla regione Lombardia il 20 gennaio 2021 cambiano il numero di soggetti sintomatici notificati dalla regione: pertanto una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita dalla regione Lombardia“.
Rettifica sui dati trasmessi il 4 gennaio, quelli che avevano portato alla zona rossa.
Un pasticcio di dati e “colori”
Pur volendo prescindere dal calcolo dei danni economici e psicologici, ci si domanda come andrà a finire lo scaricabarile di responsabilità tra i diversi livelli istituzionali. Le opposizioni in consiglio regionale non sembrano avere molti dubbi sulla responsabilità della Regione tanto che il pentastellato Andrea Fiasconaro fa sapere che se fosse così “Regione Lombardia dovrebbe rispondere di questo imperdonabile errore e pagare i danni a tutte quelle imprese, a tutti quei lavoratori e quegli studenti che stanno subendo sulla propria pelle gli effetti dell’incapacità di questa Giunta. Se la notizia fosse confermata il Movimento Cinque Stelle valuterà se intraprendere in tal senso un’azione legale nei confronti della Giunta di centrodestra”.
Si torna a scuola, anche alle superiori
Polemiche a parte, il passaggio da domenica in zona arancione è stata accolta positivamente da tutti. In primis, dalle famiglie e dagli studenti visto che con l’entrata nella fascia di rischio inferiore le lezioni potranno riprendere in presenza anche per le scuole superiori, al 50%.
Inoltre, i negozi potranno riaprire e ci si potrà spostare liberamente all’interno del proprio comune di residenza, con la possibilità di uscire oltre che per le comprovate esigenze o per raggiungere strutture sportive non presenti nel proprio comune.