Cava Caravaggio bocciata dal Consiglio di Stato
Bocciato in toto il progetto che aveva fatto muovere anche Mozzanica e l'intero territorio dell'Alto Cremasco.
Giornata importante nella Bassa per la tutela del territorio. Dopo la vittoria del ricorso contro la discarica di amianto a Treviglio arrivano buone notizie anche per Caravaggio. Il Consiglio di Stato ha bocciato in toto il progetto che aveva fatto muovere anche Mozzanica e l’intero territorio dell’Alto Cremasco.
La cava a Caravaggio non si farà
A dare la notizia è l’avvocato Paola Brambilla che ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto su entrambi i fronti. A riaccendere la preoccupazione sulla cava di estrazione a Caravaggio era stata una sentenza del Tar che aveva dichiarato illegittima la deliberazione del Consiglio regionale con cui si era proceduti allo stralcio, tra gli altri, dell’Ateg 38 posto al confine tra Caravaggio, Capralba, Sergnano e Mozzanica.
Mobilitazione del territorio
A luglio 2017 Regione Lombardia aveva presentato, a sua volta, un ricorso in appello per l’annullamento della sentenza di aprile 2017, sostenendo che l’operato dei Commissari, incaricati dal Tar, che hanno condotto l’istruttoria doveva essere sottoposto alla sola approvazione del Consiglio Regionale.
«La città di Caravaggio, direttamente interessata dalla presenza dell’Ambito territoriale estrattivo nell’estremo sud-est del proprio territorio, si è fatta promotrice di un’azione comune a sostegno della Regione nel ricorso in appello – avevano spiegato gli assessori Federica Banfi (Ambiente) e Pierluigi Lanzeni (Lavori Pubblici) in difesa di una zona di particolare pregio dal punto di vista agricolo, paesaggistico e idrologico, tenendo presente le ricadute devastanti che avrebbero la presenza di una cava sull’ambiente e in particolare sul reticolo idrico e i fontanili, così come sulle attività agricole».