Bertolaso lascia la Lombardia ma per l'opposizione non è accettabile un "commissario part-time"
Il M5S spera in un addio, per Azione invece Bertolaso non può andarsene a metà dell'opera ,mentre il Pd non lo ricorderà come "salvatore della Lombardia".
Bertolaso lascia la Lombardia per tornare a Roma ma Fontana rassicura: "Forse sarà meno presente, ma continuerà a seguire tutta la campagna vaccinale": un conforto che, come riporta Prima Milano, fa ancora più infuriare l'opposizione lombarda che si ribella a un "commissario part-time".
Bertolaso lascia la Lombardia
“Guido Bertolaso ha fatto sicuramente un ottimo lavoro. Abbiamo ancora bisogno di lui, quindi sono convinto che continueremo a lavorare insieme perché quello della vaccinazioni è un progetto assolutamente importante e rilevante”.
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle dichiarazioni rilasciate dal responsabile della campagna vaccinale della Lombardia e consulente del governatore che aveva annunciato il suo ritorno a Roma.
“Bertolaso continuerà a collaborare con la Regione Lombardia. Probabilmente sarà meno presente fisicamente, ma continuerà a seguire lui tutta la campagna di vaccinazioni. Adesso è qui sette giorni la settimana, in futuro magari un po’ meno. Continua a essere e sarà il consulente sulla vaccinazione. Una persona che io stimo tantissimo. La macchina che lui ha predisposto sta funzionando molto bene ma penso anche che una personalità come la sua serva sempre. Lo ringrazio per tutto quello che ha fatto fino ad oggi”.
Le parole di Bertolaso
Bertolaso dal canto suo ha voluto specificare che, seppur nelle prossime settimane tornerà a Roma, non abbandonerà la Lombardia:
"Ci tengo a precisare che non ho intenzione di abbandonare il coordinamento della campagna vaccinale in Lombardia, semplicemente non sarò più fisicamente 7 giorni su 7 in Lombardia. E comunque non nell'immediato. La macchina è efficiente e ben avviata, la mia presenza non è fondamentale come nella fase di coordinamento iniziale. Raggiungeremo quota 100mila inoculazioni quotidiane entro fine mese e non avremo problemi ad assestarci poi sulla quota base di 85mila indicata dal Generale Figliuolo.
Continuerò a seguire i briefing quotidiani e ad essere presente ogni qual volta sarà necessario. Fino a quando tutti i lombardi non saranno stati vaccinati."
Un lavoro lasciato a metà?
All'attacco sono partiti il Consigliere regionale Niccolò Carretta, di Azione, secondo cui "La missione non è affatto conclusa, meno del 30% dei lombardi è vaccinato", nello specifico ha dichiarato:
"La campagna vaccinale sta entrando nel suo vivo ed è di poco fa la voce che vede Guido Bertolaso lontano da Palazzo Lombardia. Il Presidente Fontana, però, ha smentito l’ipotesi di totale abbandono confermando che sarà meno presente. Ai 7 milioni di lombardi che ancora non sono stati vaccinati non serve un Commissario Part-Time che gestisca la campagna nel tempo libero e magari "da remoto". Regione Lombardia, Fontana e Moratti chiariscano se il rapporto è concluso definitivamente oppure se si andrà avanti. Per quanto mi riguarda, se neanche 3 milioni di lombardi sono stati vaccinati non si può affatto dire che il compito sia terminato”.
Anche il Pd lombardo, appresa la notizia della "dipartita" di Bertolaso, ha dichiarato la propria insoddisfazione tramite il capogruppo Fabio Pizzul che ha dichiarato:
“Bertolaso torna a Roma. In Lombardia ha legato il suo nome a un’evidente inefficienza della prima fase della campagna vaccinale, quella dedicata agli ultraottantenni, che portava il timbro di Bertolaso e Moratti ed è stata fallimentare. Si è svoltato solo quando è arrivato il generale Figliuolo e la Regione Lombardia si è adeguata in tutto e per tutto alle indicazioni nazionali. Ora vedremo a quali ruoli Bertolaso sarà chiamato, di certo non sarà ricordato come il salvatore della Lombardia per quello che ha fatto sulla campagna vaccinale".
D'altro canto i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle sperano che quello di Bertolaso non sia un arrivederci ma un addio, criticando fortemente il suo operato. Su Facebook scrivono:
Bertolaso se ne va. Di nuovo. Confidiamo questa volta sia un addio.
Ricorderemo le conferenze stampa fiume dei primi giorni, infarcite di baldanza e annunci disattesi e le fughe stizzite e imbarazzate delle ultime apparizioni pubbliche, prima che l’assessore a Welfare decidesse di oscurarlo completamente. Bertolaso e il suo disastroso modello, fatto di anziani spediti qua e là e sms fantasma, avevano abbandonato la Lombardia già da quando la visita del generale Figliuolo aveva imposto il cambio di passo e l’adozione del portale di Poste Italiane.
Il Movimento Cinque Stelle non si sente certo in dovere di ringraziare chi ha fatto perdere tempo a lavoratori, imprese e studenti.