Pronti per gli acquisti?

Saldi estivi 2024: dove fare shopping a Cremona e provincia e quali sono i capi più richiesti

Le vetrine stanno per riempirsi di cartelli con prezzi ribassati e offerte straordinarie

Saldi estivi 2024: dove fare shopping a Cremona e provincia e quali sono i capi più richiesti
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Come ogni anno, i saldi in Lombardia e quindi anche in provincia di Cremona, iniziano il primo sabato di luglio, offrendo sconti e occasioni in tutta Italia per diverse settimane.

Saldi estivi 2024

Con l'arrivo di luglio, l'attesa per i saldi estivi è finalmente finita. Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha annunciato che i saldi estivi inizieranno ufficialmente sabato 6 luglio 2024. Questa data, tanto attesa dagli appassionati di shopping, segna l'inizio di una stagione di sconti e offerte.

Le promozioni dureranno per diverse settimane in tutta Italia, con variazioni nella durata a seconda della regione. In Lombardia, inclusa la provincia di Cremona, i saldi estivi si concluderanno il 3 settembre, offrendo quasi due mesi per approfittare delle numerose occasioni nei negozi.

Dove fare shopping in provincia di Cremona

Ma dove fare shopping a Cremona e provincia? Per chi vuole immergersi negli acquisti, ecco una selezione dei centri commerciali più conosciuti della provincia:

Ecco alcuni dei centri commerciali più grossi in provincia di Cremona:

  • Centro Commerciale CremonaDue a Gadesco-Pieve Delmona. Ha un'ampia varietà di negozi, tra cui abbigliamento, ristoranti, un supermercato e un cinema. È aperto dalle 8:30 alle 21:00, tutti i giorni tranne la domenica che apre alle 9:00.
  • Centro Commerciale Cremona Po a Cremona. Ampio centro commerciale con negozi di vestiti, ristoranti, un supermercato e un cinema. È aperto dalle 9:00 alle 21:00, tutti i giorni.
  • Centro Commerciale Gran Rondo' a Crema. Aperto dalle 9:00 alle 20:30, tutti i giorni tranne la domenica che chiude alle 20:00.

Chi compra e cosa

L’interesse dei consumatori cala un poco rispetto allo scorso anno, ma rimane alto: oltre uno su due - il 55%, era il 61% nel 2023 - ha intenzione di acquistare almeno un capo o prodotto moda, per un giro d’affari complessivo che stimiamo in oltre 3,5 miliardi di euro. È quanto emerge dal consueto sondaggio Confesercenti-IPSOS sui consumatori in occasione dei saldi estivi 2024.

Le vendite di fine stagione estive saranno un momento importante per gli imprenditori del commercio moda, che vengono da un trimestre primaverile freddo sotto il profilo delle vendite. Il meteo incerto ed anomalo che ha caratterizzato la primavera di quest’anno, infatti, ha avuto un impatto negativo sui consumi, con il 39% dei consumatori che ha acquistato meno capi, calzature e accessori. Nonostante il leggero calo, la resilienza dell’interesse dei consumatori nei confronti dei saldi è un elemento valutato positivamente dagli imprenditori del settore.

Oltre al 55% che ha già dichiarato l’intenzione di acquistare, c’è anche un 31% di intervistati che passeggerà comunque tra le vetrine (virtuali o reali) e valuterà in base alle offerte e agli sconti, ed un ulteriore 6% che ancora non ha deciso. Solo il 7% degli intervistati dichiara di non volere approfittare dell’occasione.

Anche in occasione di questi saldi estivi sono le calzature il prodotto moda più ricercato, indicato dal 61% degli intervistati. Seguono – con il 57% delle preferenze – t-shirt e top, in particolare polo e magliette sportive, mentre per le donne si afferma la tendenza alla ricerca di maglie, bluse e top di tessuti estivi. Al terzo posto, nella classifica ci sono pantaloni e gonne (44% delle indicazioni). Il 41% degli intervistati cercherà anche maglieria estiva. Nella top ten ci sono anche abiti e vestiti (39%), e camicie (30%) poi costumi e moda mare (29%), pigiami/camicie da notte (16%) e infine borse (15%).

Le nuove regole del codice del consumo

Dallo scorso anno i saldi prevedono anche un’importante novità in favore dei consumatori. Sono entrate in vigore dal 1° luglio 2023, infatti, le nuove misure sugli sconti di fine stagione previste dal decreto legislativo che attua nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161.

“La principale novità riguarda gli 'sconti farlocchi' praticati dai commercianti, ovvero l’odiosa pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi – spiega il Codacons. – Un illecito che ora non sarà più attuabile: la nuova normativa prevede infatti l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti.

Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi. I commercianti che non si atterranno a tale nuova regola, vanno incontro ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro. Una misura che adesso, grazie al nuovo decreto legislativo, si applicherà non solo ai negozi fisici, ma anche alle vendite sul web e alle piattaforme di e-commerce, garantendo così maggiore trasparenza ai consumatori".

Undici consigli per gli acquisti

Di seguito, riepiloghiamo anche qualche consiglio utile per affrontare i saldi senza rischiare fregature.

  1. Girate. Nei giorni che precedono i saldi, andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
  2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.
  3. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
  4. Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, dalla scoperta del difetto, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
  5. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.
  6. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
  7. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
  8. Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno.
  9. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
  10. Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
  11. Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi ad una Associazione di Consumatori, oppure chiamate i vigili urbani.
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