Ristorante cremonese pubblica la bolletta di fianco al menu: "Margherita a 10 euro. Passare per ladro o chiudere?"
L'iniziativa del titolare della pizzeria Funky Gallo di Casalmaggiore riporta d'attualità il tema: così non si va avanti.
"Meglio passare per ladro o chiudere?".
A porsi questa domanda è stato Alberto Rovati, gestore del Funky Gallo, locale di Roncadello, frazione di Casalmaggiore (Cremona) che nel corso delle ultime ore si è reso protagonista di una particolare provocazione che ha riscosso una certa attenzione mediatica: il ristoratore cremonese, per l'appunto, ha pubblicato accanto al menu l'ultima bolletta dell'energia, da 4mila euro. Per far fronte al gravosissimo caro energia, quindi, il gestore del Funky Gallo ha alzato il prezzo della sua pizza margherita a 10 euro.
Margherita a 10 euro? Il Funky Gallo pubblica la bolletta di fianco al menu
Una provocazione, certo, ma nemmeno troppo. I prezzi delle bollette sono aumentati a dismisura negli ultimi tempi, e di storie di attività in crisi per sostenere i costi ne abbiamo sentite fin troppe.
Uno dei metodi per cercare di "sopravvivere" è aumentare i prezzi, con il rischio di far storcere il naso a qualche cliente (e magari di perderlo). Ma di fronte a spese insostenibili molti si trovano con le spalle al muro.
Quattromila euro di energia
E' il caso, appunto, del locale cremonese, che si è visto recapitare una bolletta dell'energia elettrica da oltre 4mila euro per il solo mese di luglio 2022. Giusto per dare un termine di paragone, nello stesso periodo (luglio) del 2021 la cifra era di circa 1.300 euro.
IL RISTORANTE CREMONESE:
E così il titolare Fabio Rovati ha deciso di esporla, per spiegare ai clienti il perché dell'aumento dei prezzi in un locale solitamente rinomato anche per la sua economicità.
"Non l’ho certo fatto per spaventare i clienti, dato che loro sono affezionati e credo che arriveranno ancora. Ma per essere molto trasparente. E per lanciare una forte protesta: così non si va avanti", ha raccontato al Corriere.
E non c'è solo quello. Ci sono anche i costi del gas e delle materie prime, aumentati a dismisura. E così nasce la provocazione, che tanto provocazione non è: così non si può andare avanti.