Lombardia rallenta la crescita in un quadro economico italiano incerto

"E' prioritario proseguire i programmi di potenziamento del contenuto tecnologico nelle nostre aziende e azioni innovative di formazione del personale per affrontare la rivoluzione digitale già in corso".

Lombardia rallenta la crescita in un quadro economico italiano incerto
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Lombardia rallenta la crescita: ecco i dati del Centro Studi Assolombarda che raccontano il quadro economico lombardo nel confronto italiano ed europeo nei primi sei mesi del 2018.

Lombardia rallenta la crescita

La produzione manifatturiera lombarda, dopo il robusto aumento del 2017 (+3,7%) e un 1° trimestre 2018 positivo (+1%), rallenta nel 2° trimestre registrando comunque una crescita del +0,3% congiunturale (che corrisponde ad un +3,9% su base annua). A livello di classi dimensionali di impresa, crescono le piccole e le medie imprese mentre le grandi arretrano leggermente. Alla luce di ciò, la distanza dal pre crisi si riduce nel complesso al -1,8%ma ampie si confermano le differenze tra impresele grandi si posizionano ampiamente sopra il pre crisi (+10,5%), le medie hanno finalmente chiuso il gap (+0,1%), mentre le piccole sono ancora sotto (-11%).

Nonostante tutto la Lombardia "tiene"

La Lombardia, che ha fatto molto bene nel 2017 talvolta superando le performance dei grandi benchmark europei, per il momento continua a tenere. Tuttavia, è prioritario proseguire i programmi di potenziamento del contenuto tecnologico nelle nostre aziende e azioni innovative di formazione del personale per affrontare la rivoluzione digitale già in corso  - dichiara Fabrizio Di AmatoVicepresidente Assolombarda per il Centro Studi.

Mercati internazionali

Sui mercati internazionali le imprese lombarde si confermano performanti anche nel 2° trimestre 2018 grazie ad un aumento delle esportazioni pari al +4,4%, un risultato di tutto rispetto anche se inferiore allo slancio eccezionale del 2017 (quando avevano totalizzato una crescita del +7,5%) e del primo trimestre 2018 (+7,9%). Interessante sottolineare che la performance lombarda dei primi sei mesi del 2018 (+6,1%) è la migliore rispetto a tutti i benchmark sia nazionali sia europei.

Per il peso specifico che questo territorio rappresenta per l’economia nazionale - aggiunge Di Amato - sapevamo di non poter accontentarci della crescita imboccata nel 2014 e divenuta particolarmente robusta nel corso del 2017. Ecco perché ora più che mai dobbiamo lavorare su politiche a sostegno della competitività delle imprese e del territorio, riservando un’attenzione particolare alle piccole imprese che in molti casi devono ancora recuperare i livelli di attività precedenti la crisi”.

Mercato del lavoro

Il quadro di crescita dell’economia lombarda si riflette nei dati positivi del mercato del lavoro. Nel 2° trimestre 2018 il saldo degli occupati sopra i 15 anni raggiunge quota +187mila unità rispetto al pre crisi e il tasso di occupazione balza al 68,4% (dal 67,6% di un anno prima), confermandosi sopra i livelli 2008 (insieme a Veneto e Emilia-Romagna) e quasi dieci punti percentuali sopra la media italiana (59,1%). In parallelo, continua a scendere il tasso di disoccupazione (al 6% nel 2° trimestre 2018, dal 6,1% di un anno prima), collocandosi quasi cinque punti sotto la media nazionale.

Il quadro del lavoro è interessato da una profonda riconfigurazione interna. Rispetto al 2008, oggi ci sono infatti più occupati donne (+148 milache uomini (+39mila), più occupati dipendenti (+340mila) e meno indipendenti (-153mila). Evidente è anche lo squilibrio generazionale nelle ultime statistiche disponibili per coorti di età riferite all’anno 2017: -505 mila occupati under 44 e +631 mila over 45 rispetto al 2008.

I dati rivelano il proseguire di una crescita del mercato del lavoro che ormai in Lombardia avviene da oltre due anni - conclude Di AmatoTuttavia, sono urgenti politiche a supporto all’occupazione in linea con i nuovi trend industriali. I giovani, come ho già avuto modo di sottolineare in passato, devono essere la nostra priorità perché è su loro che poggia lo sviluppo futuro del nostro Paese e delle nostre imprese”.

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