Cassa integrazione: meno richieste nel 2018 in Lombardia
Allargando lo sguardo a ogni singola provincia lombarda ecco come si presenta la situazione.
Cassa integrazione: ecco i dati del 2018
Cassa integrazione
Diminuisce in Lombardia il ricorso alla cassa integrazione, sia nel mese di giugno 2018 rispetto al mese precedente e sia nel primo semestre di quest’anno rispetto ai primi sei mesi del 2017; a rivelarlo è il Rapporto Uil 2018 sulla Cassa Integrazione. Rispetto al mese di maggio 2018, a giugno di quest’anno, in Lombardia, la cassa integrazione è diminuita del 27.4%, un dato superiore rispetto alla media nazionale che è del 18.1%. Nel dettaglio, rispetto al mese precedente, a giugno, la cassa integrazione ordinaria è calata del 32.2%, quella straordinaria del 24.1% e quella in deroga addirittura del 100%. Il Rapporto Uil ha stimato anche i posti di lavoro salvati nella nostra regione grazie al ricorso a questo strumento; a maggio 2018 sono stati 28.605, a giugno 20.756.
La situazione provinciale
Allargando lo sguardo a ogni singola provincia lombarda, la situazione si presenta così (confrontando sempre giugno 2018 con maggio 2018): Milano e Como sono in controtendenza, perché in queste due province la cassa integrazione è aumentata rispettivamente del 24.8% e del 49.9%. Segno meno invece in tutte le altre province: Bergamo ( - 60.4%), Brescia ( - 81%), Cremona ( - 96.4%) che rappresenta il secondo migliore risultato a livello nazionale, Lecco ( - 70.3%), Lodi ( - 89.6%), Mantova ( - 77%), Pavia ( - 65.4%), Sondrio ( - 26.7%), Varese ( - 49.3%). Il Rapporto Uil ha preso in esame anche la situazione del primo semestre 2018, confrontandola con quella dei primi sei mesi dello scorso anno. In Lombardia il ricorso alla cassa integrazione è calato del 20.1% (in Italia del 34.4%); nel dettaglio, la cassa ordinaria è diminuita del 19.7%, la straordinaria del 3.2% e quella in deroga del 96%.
Male Lodi e Varese
Guardando le singole province lombarde, il ricorso alla cassa integrazione è in calo ovunque eccetto Lodi dove si registra un aumento seppure piccolo ( + 1.3%) e Varese dove invece l’aumento è del 18.5%. Segno meno in tutte le altre province: Milano ( - 1.1%), Bergamo ( - 30.7%), Brescia ( - 45.4%), Como (- 23.4%), Cremona ( - 67.5%), che rappresenta l’ottavo miglior risultato a livello nazionale, Lecco ( - 54.9%), Mantova ( - 48.5%), Pavia ( - 53.3%), Sondrio ( - 31.2%). Dando uno sguardo ai singoli settori produttivi, il ricorso alla cassa integrazione, confrontando i due semestri, risulta diminuita in tutti gli ambiti: Industria ( - 10.3%), Edilizia ( - 1.9%), Artigianato ( - 99.8%), Commercio ( - 61.9%).
Graduale crescita
"I dati lombardi contenuti nel Rapporto sono complessivamente positivi sia a livello congiunturale che tendenziale e sembrano segnalare una graduale uscita del nostro sistema produttivo dalla fase più acuta della crisi economica, anche se ci sono alcune province che soffrono più di altre" commenta Danilo Margaritella, Segretario Generale della Uil Milano e Lombardia. L’obiettivo deve essere quello di accompagnare questa timida ripresa economica, creando posti di lavoro stabili. <<Occorre più coraggio e meno incertezze da parte della politica sul tema della battaglia alla precarietà - sottolinea Margaritella - bisogna favorire il tempo indeterminato, facendo costare di più quello determinato; occorre poi rilanciare i centri per l’impiego come promesso e puntare sulla formazione. Chiediamo misure strutturali e non episodiche.
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