Torna in vita il drago del lago Gerundo, il "Loch Ness padano"
La leggenda del drago Tarantasio verrà pubblicizzata sulla nuova ciclabile, per "spaventare" i turisti.
E così anche la Pianura Padana riconosce, per la prima volta anche a livello turistico, il proprio mostro di Loch Ness, tanto da inserirlo in cinque cartelloni pubblicitari da affiggere lungo la ciclabile.
La leggenda del drago Tarantasio
La leggenda vuole che il drago Tarantasio terrorizzasse gli abitanti dell’ex lago Gerundo, tra il lodigiano e il cremonese. Secondo i racconti, Tarantasio divorava i bambini, distruggeva le barche ed il suo fiato pestilenziale, oltre ad essere causa della fitta nebbia padana, era il fattore scatenante della febbre gialla. Sempre secondo la leggenda, Tarantasio sarebbe sepolto sotto l’isolotto Achilli, davanti al ponte Napoleone Bonaparte di Lodi.
Il Loch Ness padano diventerà una star
Il sindaco di Castelgerundo Daniele Saltarelli, comune lodigiano nato dalla fusione di Camairago e Cavacurta, poco lontano dal confine Cremonese, ha recentemente deciso di rendere il drago Tarantasio una star: sarà il soggetto dei cartelli turistici dell’ex Lago Gerundo, ormai prosciugato del tutto verso la fine del XII secolo.
Nonostante il comune di Castelgerundo sia nato solo due anni fa, Camairago e Cavacurta hanno una storia ben più antica, risalente al X secolo. Per questo motivo Saltarelli ha deciso di implementare il turismo nella zona evidenziando la parte storica del suo Comune, caratterizzata soprattutto dalla leggendaria presenza del drago Tarantasio.
I cartelloni turistici saranno posizionati lungo la ciclabile, che entrerà a far parte del percorso ciclo-turistico “Brezza”, che dalla Svizzera arriverà fino a Cremona immettendosi, sulle rive dell’Adda, nella ciclabile “VenTo”.