Il Crema Jazz Art Festival batte il quattro
Sei giorni di concerti, una mostra di fotografia e un palinsesto di iniziative collaterali in programma per la quarta edizione del “Crema Jazz Art Festival”, che accoglierà stelle internazionali e nomi di primo piano della scena nazionale
Torna da martedì 10 a domenica 15 luglio il Crema Jazz Art Festival, una sei giorni che coinvolgerà cittadini, amanti del Jazz e turisti, con un fitto calendario di concerti, tutti gratuiti, con grandi artisti internazionali e nomi di primo piano della scena nazionale. Il Festival festeggia con questa edizione il suo quarto anno di vita, traguardo raggiunto grazie all’impegno del direttore artistico Giovanni Mazzarino e della curatrice Valentina Gramazio e all’appoggio continuativo e convinto dell’Amministrazione Cremasca e delle Istituzioni ad essa connesse in rete, con Reindustria in prima fila.
Crema città della musica jazz
Decine e decine sono i grandi musicisti che dal 2015 ad oggi vi hanno preso parte, facendo della città di Crema un centro che sempre di più lega la sua identità alla cultura della musica Jazz, con un pubblico fedele e interessato. Il Festival, infatti, trova nella musica il suo elemento portante e attraverso le note permetterà allo spettatore di scoprire e vivere in modo coinvolgente le tante bellezze di questa zona.
Gli appuntamenti al CremArena
Il CremArena sarà ancora una volta il main stage che ospiterà gli appuntamenti principali (inizio live ore 21.00), con la presenza di artisti che confermano la policromia della kermesse cremasca: venerdì 13 luglio sarà di scena il Michela Lombardi e Riccardo Fassi Trio, con “Live to tell”, rilettura in chiave jazz delle canzoni di Madonna. Special guest del quintetto di Michela Lombardi sarà il clarinettista e sassofonista Nico Gori, storico collaboratore di Stefano Bollani.
Sabato 14 a salire sul palco sarà il “Real Jazz” dello Smalls Live Collective, formidabile quintetto di musicisti, il cui leader è il trombettista Joe Magnarelli, che porta in giro per il mondo le sonorità del jazz newyorkese, in particolare quelle provenienti dallo Smalls, locale tra i più conosciuti e frequentati della città statunitense.
Per l’evento di chiusura, domenica 15 saremo avvolti dal corposo sound del Robert Bonisolo Quartet, gruppo guidato dal grande sassofonista canadese di origini italiane.
Gli altri eventi
Oltre alla striscia dei concerti principali programmati nel weekend, il Festival propone “fasce” di eventi tra loro parallele che, sovrapposte, delineano un programma fitto e pensato per assecondare i gusti e le aspettative di tanti tipi di pubblico: la masterclass pomeridiana, gli approfondimenti culturali e la programmazione dei live “in seconda serata” al Caffè Verdi.
Martedì 10 luglio alle ore 18 vernissage della mostra del fotografo Danilo Codazzi “La Musica è Una – Sulle tracce di Antonio Stradivari” al Centro Sant’Agostino
È affidato a Giuseppe Bellanca, straordinario Jazz vocalist nonché tenore del Coro della Scala di Milano, il compito di dare il via ai concerti martedì 10 luglio nella suggestiva atmosfera del cortile San Clemente, con il progetto intitolato “Thinking Chet”, omaggio a Chet Baker nel trentennale della scomparsa del grande trombettista statunitense.
Sarà il batterista newyorkese Anthony Pinciotti a tenere la Masterclass di musica d’insieme della quarta edizione del Festival. Musicisti, allievi e professionisti potranno approfondire con un grande protagonista del drumming gli aspetti-chiave del ritmo e della conduzione di un Jazz ensemble, di cui il batterista è sempre il leader. Concerto finale in programma sabato 15 nel pomeriggio presso il Caffè Verdi.
Dalla musica al cinema
Domenica 15 luglio, alle ore 18.00 (Sala Cremonesi del Centro Sant’Agostino), il Festival darà spazio al cinema con la proiezione di “Il Piccolo Violino Magico”, un docu-film dedicato all’omonimo concorso internazionale riservato a giovanissimi strumentisti, una grande opportunità fornita alle nuove generazioni per farsi conoscere e porre le basi per una luminosa carriera. Questa scelta sottolinea ancora una volta l’importanza del legame fra il Jazz e le altre musiche colte, per divulgare il fondamentale concetto che “la musica è una sola”, mentre sono le estetiche a creare le differenze.