Cultura partecipata 2019: manda le tue proposte al Comune
Entro il 29 ottobre le proposte per “Cultura partecipata 2019”.
Cultura partecipata 2019
Il patrimonio artistico svelato e da svelare di Cremona, il cinquecentesimo anniversario di Leonardo da Vinci e gli inventori cremonesi, l’Europa a trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, sono questi i temi che caratterizzeranno l'edizione 2019 di Cultura Partecipata.
Le proposte
In linea con i tre filoni individuati, il Comune invita enti, associazioni e cittadini a presentare proposte, consentendo la programmazione e la visibilità per tempo delle iniziative. Le proposte devono essere attinenti ad uno di questi filoni ed ogni soggetto potrà presentarne più di una. E' necessario compilare l’apposito form on line sul sito del Comune e poi presentare all’Ufficio Protocollo del Comune, entro lunedì 29 ottobre 2018, la ricevuta elettronica stampata e firmata in originale che arriverà all’indirizzo mail del proponente. L'Amministrazione procederà alla valutazione con l'obiettivo di accompagnare e sostenere il maggior numero possibile di progetti.
Le forme di sostegno
Sono previsti quali fattori premianti l'attenzione ai seguenti aspetti: rigenerazione urbana, centro storico e quartieri; promozione patrimonio artistico e culturale della città; creatività giovanile e nuovi linguaggi artistici; attenzione alla disabilità; legami tra musei e città; utilizzo di nuove tecnologie; sostenibilità ambientale. Le forme di sostegno concesse sono: patrocinio non oneroso; collaborazione che consiste nella possibilità di utilizzare spazi, servizi e attrezzature comunali; contributo nella misura massima di 1.500,00 euro per ciascun progetto. Per “Cultura partecipata 2019” il budget disponibile per i contributi è pari a 30.000,00 euro. Una prima parte sarà erogata tramite questa prima call, la parte rimanente sarà erogata nella seconda call nella primavera del 2019. Il Comune sostiene i progetti vincitori nella misura massima del 50% delle spese complessive correttamente documentate.
LEGGI ANCHE: Chiara Ferragni finisce in Parlamento per l'acqua di lusso