Coronavirus, la risposta dell’Europa

La Commissione europea mette in campo tutta una serie di iniziative per affrontare la crisi economica e sanitaria legata alla diffusione del Covid-19.

Coronavirus, la risposta dell’Europa
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Continua l’impegno dell’Unione europea nei confronti dell’emergenza Coronavirus. Nelle prime settimane della pandemia, la Commissione europea aveva sbloccato l’invio in Italia di materiale sanitario e finanziato decine di ricerche scientifiche, che stanno lavorando per trovare terapie, vaccini e test diagnostici sicuri e precisi. In questi ultimi giorni, l’Ue ha preso misure straordinarie per sostenere le economie dei suoi Paesi e le piccole e medie imprese, con un’attenzione particolare all’Italia, il Paese sin qui più colpito.

Forte sostegno all’economia

Il maxi pacchetto d’aiuti approvato il 23 aprile scorso prevede 540 miliardi di euro, compresi 100 miliardi per la cassa integrazione europea (Sure), 200 miliardi di prestiti dalla Banca europea per gli investimenti e 240 miliardi di prestiti senza condizioni per rispondere ai costi dell’emergenza (Mes). Ulteriori novità sono in arrivo, con la proposta della Commissione Ue di un Fondo per la ripresa da «migliaia di miliardi di euro», secondo le parole della presidente Ursula von der Leyen.

Una potenza di fuoco che si aggiunge agli strumenti già approvati finora: dai 750 miliardi della Banca centrale europea per l’acquisto di titoli di Stato, allo stop al patto di stabilità (sospesa la regola che prevede che il disavanzo di bilancio di un paese rimanga entro il 3% del Pil), dall’approvazione degli aiuti di Stato italiani alle misure per i lavoratori autonomi e per le imprese, dalla flessibilità sui fondi strutturali Ue alle garanzie europee per incentivare le banche a fornire liquidità a Pmi e imprese a media capitalizzazione.

Coronavirus, la risposta dell’Europa

L’Ue si sta avvalendo di tutti gli strumenti a sua disposizione per attenuare le conseguenze della pandemia. In particolare si impegna per:

  • assicurare le forniture necessarie ai nostri sistemi sanitari
  • difendere i posti di lavoro
  • dare un sostegno alle imprese e assicurare che la liquidità del nostro settore finanziario possa continuare a sostenere l'economia
  • consentire la piena flessibilità offerta nel quadro della disciplina degli aiuti di Stato e del patto di stabilità e crescita
  • finanziare ricerca scientifica di emergenza per vaccini e terapie
  • fornire raccomandazioni per garantire un’uscita coordinata e graduale dall’emergenza
    A Military airplane from Bucharest, Romania arrives in Milan, Italy bringing in DPI protections, part of Operation RescEU in the context of the COVID-19 pandemic
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    Lockdown. Confinement. Empty streets.
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    ULB's seminar and  labs
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    2020_018_Studio_FakeNews
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Collaborazione sanitaria

La Commissione europea ha istituito un team di esperti composto da epidemiologi e virologi provenienti da diversi Stati membri (per l’Italia Maria Rosaria Capobianchi, direttrice del Laboratorio di Virologia dell’iNMI Lazzaro Spallanzani). L’obiettivo è fornire consulenza direttamente alla presidente von der Leyen nell’elaborazione di linee guida e misure di gestione del rischio. Il 2 aprile la Commissione europea ha proposto di sostenere direttamente i sistemi sanitari degli Stati membri dell’Ue, mobilitando 3 miliardi di euro dal bilancio dell’Unione, con la possibilità di contributi supplementari da parte degli Stati membri e soggetti privati. La Commissione ha stimolato la produzione di dispositivi di protezione individuale - Dpi (mascherine, respiratori e kit diagnostici) e ha imposto la rimozione delle barriere alla loro circolazione. La Commissione ha realizzato 4 appalti di emergenza congiunti per tutta Europa per la produzione di Dpi e ha istituito una scorta strategica (nell’ambito dello strumento rescEU) finanziate inizialmente con 50 milioni di euro. La Commissione ha adottato una raccomandazione intesa a semplificare il processo di certificazione dei dispositivi di protezione individuale, mantenendone l’accuratezza.

Aiuto agli agricoltori e ai pescatori

Per sostenere rapidamente il settore agricolo e i mercati alimentari a seguito della pandemia di Coronavirus, la Commissione europea ha proposto misure eccezionali per il settore agroalimentare. Su richiesta delle autorità italiane, la Commissione prorogherà di un mese il termine per la presentazione delle domande degli agricoltori italiani che hanno diritto a un sostegno al reddito nel quadro della politica agricola comune (Pac). L'utilizzo dei fondi per l’agricoltura e la pesca sarà reso più flessibile. La Commissione proporrà inoltre a breve una serie di misure per garantire che gli agricoltori e gli altri beneficiari possano ottenere il sostegno di cui hanno bisogno dalla politica agricola comune, ad esempio allungando i tempi per la presentazione delle domande di sostegno e per il trattamento delle stesse da parte delle amministrazioni.

Sostegno alla ricerca

Gli scienziati del Centro Comune di Ricerca (Jrc) della Commissione europea hanno definito un nuovo materiale di controllo che i laboratori in tutta Europa possono utilizzare per verificare il corretto funzionamento dei test sul coronavirus ed evitare falsi esiti negativi. Questo renderà più affidabili e veloci le analisi di laboratorio. Nell’ambito della tabella di marcia europea per revocare le misure di contenimento, il 15 aprile la Commissione ha presentato linee guida sulle metodologie di test per il Coronavirus.

C’è un budget di 164 milioni a disposizione di Start Up e imprese tecnologiche che progettino idee innovative per rispondere all’emergenza Covid-19. E sono stati già attribuiti 47,5 milioni di euro per ricerca, diagnosi, trattamenti, sostenendo 18 progetti focalizzati sul Coronavirus che coinvolgono 136 gruppi di ricerca in tutta Europa. Altri 90 milioni sono stati stanziati per l’iniziativa di innovazione medica (Imi) con l’industria farmaceutica.

Linee guida per la Fase 2

Il 15 aprile la Commissione ha presentato, in cooperazione con il presidente del Consiglio europeo, una tabella di marcia contenente principi e raccomandazioni intesi a garantire un’uscita coordinata e graduale degli Stati membri dall’emergenza Coronavirus. Secondo queste linee guida, l’avvio della Fase 2 dovrebbe tenere conto dei parametri epidemiologici, che mostrino che la diffusione del virus è diminuita in misura significativa e si è stabilizzata per un periodo prolungato, nonché della capacità ospedaliera e di monitoraggio del contagio.

La Commissione ha pubblicato il 16 aprile un pacchetto di strumenti sviluppato dagli Stati membri con il supporto della Commissione stessa e destinato a fungere da guida pratica per l’uso di applicazioni mobili di tracciamento dei contatti. Il pacchetto di strumenti è corredato da orientamenti sulla protezione dei dati per queste applicazioni mobili, anch’essi pubblicati il 16 aprile. Lo sviluppo di tali app e il loro utilizzo da parte dei cittadini possono avere un impatto significativo sul trattamento del virus e possono svolgere un ruolo importante nella strategia di revoca delle misure di contenimento, integrando altre misure come l'aumento delle capacità di test.

Lotta alla disinformazione

Sul sito EUvsDisinfo.eu sono stati finora pubblicati e aggiornati più di 110 resoconti sulla disinformazione riguardo alla pandemia da Coronavirus. Il 30 marzo la Commissione ha lanciato una pagina web sulla lotta alla disinformazione in materia di Coronavirus, fornendo materiali per sfatare i falsi miti e per la verifica dei fatti.

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