Omicidio volontario

Via al processo nei confronti di Younes El Yassire, il 36enne che uccise la madre

A distanza di un anno dal brutale matricidio, l'uomo continua a dichiarare di non ricordarsi quello che è successo

Via al processo nei confronti di Younes El Yassire, il 36enne che uccise la madre
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L'uomo è in carcere da più di un anno per l'omicidio volontario aggravato della madre, il processo si aprirà lunedì.

Soffriva di una forte depressione

È passato poco più di un anno da quel fatidico 23 settembre 2021 quando il 36enne Younes El Yassire, di origine marocchina ma in Italia dal 2001, uccise la madre 54enne Fatna Moukhrif. La tragedia avvenne a Cremona nel quartiere Cambonino al numero civico 4 di via Panfilo Nuvolone dove vivevano.

La via dell'appartamento dove avvenne l'omicidio:


Younes soffriva di una forte depressione ed era in cura psichiatrica da quando la moglie aveva chiesto il divorzio da lui e se ne era andata in Marocco con il loro figlio di appena 4 anni. Percepiva una piccola pensione di invalidità ma non aveva soldi a sufficienza, spendeva tutto in sigarette e altro.

Così continuava a chiedere soldi ai suoi genitori e anche per questo litigavano sempre, particolarmente con la madre. Ma nessuno si aspettava una fine così catastrofica. Alle 12 del 23 settembre Younes ha attaccato la mamma con una rabbia disumana. Si è avventato su di lei gonfiandola di botte. Poi l'ha colpita ripetutamente con due coltelli e le ha tagliato la gola.

Dice che non si ricorda

Dopo avere brutalmente assassinato Fatna, come se niente fosse l'omicida si è lavato, ha spento il cellulare per non essere rintracciato ed è uscito di casa. Con mille euro in tasca e il permesso di soggiorno ha vagato per ore e ore in città. Fino a quando verso le 20.30 lo hanno trovato i poliziotti in via Mantova in stato confusionale arrestandolo senza che lui dicesse una parola.

Tuttora Younes continua a dire di non ricordarsi nulla di quello che ha fatto, sostiene di avere solo un ricordo ed è quello di essere andato al bar poche ore prima dell'omicidio e di aver bevuto un caffè. Al gip Pierpaolo Beluzzi aveva dichiarato di essere posseduto da una strana magia.

Il processo da lunedì

Ma se realmente posseduto e quindi in trance, com'è possibile che dopo aver ucciso la madre abbia agito con incredibile lucidità spegnendo il cellulare per non farti rintracciare? Di questo e molto altro si parlerà durante il processo al via da lunedì 12 dicembre in Corte d’Assise a Cremona.

El Yassire si presenterà in Corte al processo presieduto dal presidente del tribunale Anna di Martino davanti ad un giudice togato e sei giudici popolari e si aprirà il processo per omicidio volontario aggravato.

 

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