Urla e piange in Duomo durante la Messa: guai per una 28enne con il divieto di ritorno a Cremona
La giovane, già conosciuta in quanto aveva creato problemi in un condominio, era già stata beccata in città qualche giorno fa
I Carabinieri di Cremona hanno denunciato una donna per la violazione del divieto di ritorno nel capoluogo.
Denunciata 28enne
I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cremona hanno denunciato per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Cremona una donna di 28 anni, con precedenti di polizia a carico, già denunciata per lo stesso motivo dieci giorni fa.
Urla e piange in Duomo
La mattina di lunedì 12 febbraio 2024, poco dopo le 10, alcuni cittadini hanno segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri di Cremona che all’interno del Duomo era presente di una donna che urlava e piangeva, disturbando le funzione religiosa in corso. E qui, hanno trovato la 28enne, già conosciuta perché in passato aveva creato diversi problemi in un condominio della città.
La donna, alla vista dei militari, si è diretta di corsa verso l’altare e ha preso un’ampolla bevendone rapidamente il contenuto. E’ stata immediatamente bloccata dai Carabinieri e accompagnata all’esterno del Duomo dove è stata fatta salire sull’auto di servizio.
Non doveva essere a Cremona
Poi hanno effettuato le verifiche del caso, accertando che non poteva trovarsi nel capoluogo a seguito di una misura di prevenzione emessa nei suoi confronti dal Questore di Cremona. Infatti, la donna ha a carico un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel capoluogo per quattro anni.
Per questo motivo, è stata accompagnata in caserma e, tenuto conto che per la seconda volta in pochi giorni non ha rispettato le prescrizioni imposte, è stata nuovamente denunciata all’Autorità Giudiziaria.
La nota della Diocesi di Cremona in merito all'accaduto
In merito alla notizia diffusa dalla stampa locale riguardo a quanto avvenuto la mattina di lunedì 12 febbraio nella Cattedrale di Cremona, si precisa che nell’occasione non è stato bevuto vino consacrato.
I fatti in oggetto si sono svolti nella mattinata di lunedì 12 febbraio, all’inizio della Messa delle ore 10 nella cripta della Cattedrale. Come riportato nel comunicato dell’Arma dei Carabinieri, è stato segnalato alla centrale operativa che all’interno del Duomo una donna urlava e piangeva disturbando la celebrazione da poco iniziata. La donna, alla vista dei militari, si è diretta di corsa verso l’altare e ha preso una delle ampolline, bevendone il contenuto.
«Una volta che la donna è stata allontanata dai carabinieri – spiega il rettore della Cattedrale di Cremona, mons. Attilio Cibolini – abbiamo potuto constatare che la donna aveva preso l’ampolla dell’acqua e l’aveva bevuta, lasciando intatta l’ampolla del vino posta accanto. Stupisce e rammarica l’enfasi data in alcuni titoli alla falsa notizia che sia stato bevuto vino consacrato: questo non è avvenuto. E non sarebbe potuto accadere visto che eravamo all’inizio della Messa e non era ancora avvenuta la consacrazione. Quindi è stato un increscioso gesto di disturbo della celebrazione in corso, ma non sacrilego».
Nella mattinata del 12 febbraio in Cattedrale, pertanto, non è stato sottratto e bevuto vino consacrato, che d’altronde non avrebbe potuto essere presente nelle ampolline.
Il vino, infatti, viene consacrato insieme all’acqua dal sacerdote durante la liturgia eucaristica nel rito di consacrazione che al momento dell’accaduto non era ancora avvenuto.