Un'altra nascita in Ostetricia a Cremona, pochi giorni fa è nata una Gemma preziosa
Il primo vagito, l'istante più bello.

Un'altra nascita in Ostetricia, pochi giorni fa è nata Gemma. Il racconto di mamma Ilaria e papà Nazzareno all'ASST di Cremona.
Un'altra nascita in Ostetricia, pochi giorni fa è nata una Gemma preziosa
“L'umore del personale alterna momenti di sconforto a momenti di ottimismo; l’istante più bello è quando il primo vagito rompe il silenzio della sala parto: è un attimo sublime, fa pensare che la vita comunque continua, sempre; che vince sulle malattie – Spiega Paola Parma, coordinatrice ostetrica. “La nostra professione in questo momento fa apprezzare ancor di più i piccoli gesti, i pensieri gentili.
Tutto il personale è come sempre disponibile ad accogliere le future mamme, sia durante le visite in gravidanza che durante il percorso della nascita, come se nulla fosse cambiato, solo con qualche attenzione in più per la protezione di mamma, papà e neonato, che possono continuare a vivere l'esperienza insieme”.
Il racconto di Mamma Ilaria (e papà Nazzareno)
Pochi giorni fa è nata una Gemma preziosa.
Ad assisterci durante – spiega Ilaria - il parto c’era Carlotta, l’ostetrica che mi ha fatto sentire perfettamente a mio agio. Partorire al tempo del coronavirus, non nascondo che significa anche molta preoccupazione, soprattutto per la gestione delle cose pratiche, tipo gli spostamenti, anche se sono tutti molto comprensivi e collaboranti. C’è preoccupazione nel cercare di proteggere la bambina, di proteggere noi stessi usando tutte le cautele e le misure indicate dai sanitari. E’ molto importante rispettare le misure di protezione.
L’esperienza del parto è stata molto positiva. Mi sono sentita tutelata, protetta. Gli operatori hanno saputo infondermi tranquillità. Usavano le mascherine, i guanti, prima di ogni contatto si lavavano le mani, dettagli che ti fanno sentire al sicuro.
Che impressione le ha fatto partorire in un ospedale completamente stravolto dall’emergenza?
A dire la verità ho cercato di concentrarmi sul parto, di pensare alla gestione del dolore, alla gioia del momento in cui Gemma sarebbe venuta alla luce. Mi sono difesa cercando di non leggere troppe notizie, non ho guardato la TV. Per questo non ho provato disagio ad entrare in ospedale. In Ostetricia tutto si svolge con normalità, in modo spontaneo, il clima è familiare. Questo mi ha molto aiutata, ho cercato di tenere, per quanto possibile il virus in secondo piano, la vita ha prevalso.
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