Truffa di Whatsapp: centinaia gli account “frodati”, anche nel cremonese
Decine le segnalazioni. I truffatori chiedono un codice fingendosi un famigliare o un amico, ma lo fanno per rubare nuovi account.
Truffa di Whatsapp: centinaia gli account “frodati”, segnalazioni anche nel cremonese.
Truffa di Whatsapp: centinaia gli account “frodati”
E' stato un Natale turbolento, non solo a causa del Covid. Ad aver imperversato nei giorni delle festività natalizie è stata la cosiddetta “truffa di Whatsapp”. Ad esserne vittime, centinaia di persone in tutta in Italia e diverse segnalazioni giungono anche dal cremonese.
Come funziona la frode
La “truffa di Whatsapp” è da alcuni anni che è presente, ma mai era stata usata così tanto come in questi giorni, con centinaia di account hackerati. Il suo funzionamento è molto semplice: il truffatore (spesso dei veri e propri hacker) entrano in possesso di un account di un vostro contatto telefonico, ad esempio Zio Beppe (ma spesso un amico che era da tempo che non sentivate o che addirittura non avevate mai sentito su whatsapp). Nella vostra chat di Whatsapp, Zio Beppe vi scriverà la seguente frase “Ciao! Ti ho per sbaglio inviato un codice, me lo reinvieresti per favore?”. A parlarvi, non è in realtà il vostro famigliare, ma un truffatore che per entrare in possesso del vostro account ha chiesto il codice di recupero inserendo il vostro numero di telefono. Nella sezione SMS, ci sarà davvero un codice, ma si tratta di un codice personale che se inviato altrove permetterà al truffatore di entrare in possesso del vostro account e di poter ripetere la truffa con tutti i vostri contatti. In moltissimi, visto il messaggio giunto da parte di un conoscente – e il messaggio con il codice arrivato poco prima -, non fanno altro che copiare e incollare il codice, perdendo in pochi minuti l’utilizzo dell’account.
Il periodo delle festività, con centinaia di messaggi scambiati con chiunque, non ha certamente aiutato nel rendere più difficile la vita ai truffatori. Soprattutto uomini e donne di mezza età o veri e propri anziani – che hanno conosciuto meglio la tecnologia proprio nell’anno del Covid – non sono abbastanza esperti da non cadere in un inganno così ben architettato.
Cosa fare se si viene truffati
Per chi fosse stato vittima della “truffa di Whatsapp”, è possibile tornare in possesso dell’account agendo esattamente nello stesso modo, ovvero procedendo nel “recupero” dell’account e inserendo il codice arrivato – stavolta per davvero – sul proprio dispositivo, ma le forze dell’ordine consigliano ugualmente di rivolgersi a loro per sporgere denuncia e ricostruire la catena truffaldina che in queste festività ha fatto incetta di account e reso il Natale più triste e difficile per centinaia di famiglie.