Truffa dei diamanti, Adiconsum guida al risarcimento

La strada verso il risarcimento è ancora lunga

Truffa dei diamanti, Adiconsum guida al risarcimento
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Sono sicuramente più di un migliaio i bergamaschi coinvolti nella “truffa sui diamanti” che hanno acquistato preziosi ad un prezzo di circa 3 o 4 volte superiore rispetto a quello indicato nei listini Rapaport. Adiconsum guida al risarcimento.

Truffa dei diamanti, guida al risarcimento

Le somme stanziate si collocano in prevalenza fra i 15mila e i 40mila euro per investitore, ma gli importi sono maggiori in quanto all’interno del nucleo famigliare più persone hanno optato per questo investimento.
I due principali broker, che controllano il 70% del giro d’affari nazionale, hanno proposto e venduto, in “collaborazione” con gli Istituti di credito ai clienti/risparmiatori, un investimento considerato altamente difensivo rispetto agli strumenti finanziari tradizionali, investimento proposto per lo più a clienti con disponibilità economiche più o meno consistenti.

“Una pratica commerciale scorretta, le banche risarciscano”

“Sulla liquidabilità dell’investimento è stata messa in campo la più classica delle pratiche commerciali scorrette – dichiarano da Adiconsum Bergamo -: il riacquisto era assicurato solo se all’interno del gruppo c’era qualcuno disposto a comprare e a ciò si aggiunge l’onerosità delle commissioni previste per la vendita”. Adiconsum chiede alle banche “che si facciano carico del risarcimento allo stesso prezzo con cui hanno venduto i preziosi, con valutazioni ingannevoli che hanno rilasciato nel tempo ai risparmiatori senza alcuna logica di mercato. Chi doveva vigilare, come Consob o Banca d’italia, ancora una volta distratte,doveva intervenire arginando la situazione con disposizioni chiare, evitando di porre in posizione di svantaggio il consumatore”.

Una vicenda che va avanti dal 2009, investimenti da 500 milioni

Una vicenda che va avanti dal 2009 e che ha visto ancora investimenti di 300 milioni nel 2015 e
circa 500 milioni lo scorso anno. “La pratica commerciale scorretta delle banche è lampante – continuano i responsabili dell’associazione dei consumatori della CISL -, perché le stesse hanno proposto ai risparmiatori l’acquisto di diamanti come bene rifugio durevole, utilizzando informative e quotazioni fornite dalle società senza verificarne il contenuto e quindi senza alcun rispetto della minima diligenza professionale a cui sono tenute nella loro attività. Ora, i clienti che hanno acquistato diamanti come investimento sulla base del rapporto di fiducia con la banca devono essere risarciti”.

Ma la strada è ancora lunga…

La strada per risarcire tutte le persone coinvolte è ancora lunga, alcuni Istituti (come Intesa Sanpaolo e Unicredit) stanno rimborsando i propri clienti mentre Banco Popolare-BPM, coinvolto in modo rilevante attraverso il Credito Bergamasco, tergiversa e le pressioni verso questo Istituto da parte delle Associazioni Consumatori continuano. Risultano comunque venduti diamanti anche da altre banche del territorio.

Multe di milioni di euro per chi ha proposto l’investimento

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato per oltre 15 milioni di euro le banche e i broker finanziari che hanno proposto investimenti in diamanti. Secondo l’Autorità, infatti, le informazioni pubblicate sui siti e sul materiale promozionale non specificavano alcune indicazioni essenziali per permettere al risparmiatore di valutare l’investimento e, addirittura, trasmettevano dati non veritieri. Adiconsum sta assistendo giornalmente clienti che si rivolgono per avere un supporto sulle procedure da seguire per essere risarciti.

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