Da Sospiro

Tifoso disabile cremonese picchiato da ultrà mantovano: le sue condizioni

Voleva assistere alla partita tra la biancorossa e la Cremonese il giovane ragazzo, vittima dell'aggressione

Tifoso disabile cremonese picchiato da ultrà mantovano: le sue condizioni
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Poco prima dell'inizio della partita di calcio che si è svolta nel pomeriggio di sabato 9 novembre 2024, un giovane tifoso disabile è stato aggredito da un ultrà del Mantova nei pressi dello stadio Martelli. La vittima risiede all'interno del comune di Sospiro.

Aggredito nei pressi dello Stadio

Si era recato allo stadio per assistere alla partita tra la squadra biancorossa e la Cremonese quando, poco prima dell'inizio del derby, un ultrà della squadra avversaria si è scaraventato contro di lui. È questo quanto successo nel pomeriggio di sabato, ad un giovane cremonese, nello spettro dell'autismo.

La vittima dell'aggressione risiede all'interno di un istituto situato nel comune di Sospiro. Lui, insieme ad un gruppo di compagni, accompagnati da 3 educatori ed il presidente dell'associazione Marcotti Osvaldo di Cingia de’ Botti, Luca Rivaroli, si sono recati allo stadio per assistere alla partita per un progetto di inclusione. 

Il motivo dell'aggressione

Secondo quanto ricostruito pare che un tifoso di mezza età si sia avvicinato a loro chiedendo poi il motivo della presenza di una valigia. I presenti hanno quindi spiegato che al suo interno vi erano gli strumenti per eseguire una radiocronaca della partita.

Davanti a questa affermazione, l'aggressore ha svuotato il bicchiere di birra sulla vittima e l'ha poi colpita violentemente per poi dileguarsi nel nulla prima dell'arrivo della Polizia.

Le condizioni della vittima

Nonostante lo spiacevole episodio però, la vittima non ha riportato gravi ferite. Nella giornata di sabato però, i suoi compagni, anch'essi molto provati, hanno deciso di ritirarsi e non svolgere la radiocronaca. Quella che doveva essere una giornata dedicata all'inclusione è quindi giunta al termine nel peggiore dei casi.

La dichiarazione del direttore dell'associazione

Dopo l'accaduto, il direttore dell'associazione Marcotti Osvaldo di Cingia de’ Botti, Luca Rivaroli, ha rilasciato una breve intervista alla redazione di Prima Pavia:

Cosa è accaduto?

"Questa persona si è avvicinata a noi con una scusa, aveva già le intenzioni di compiere questo gesto. noi non avevamo alcun segno che eravamo di Cremona e quindi di una tifoseria diversa da quella locale. Anche se fosse stato così, a prescindere, non vedo il motivo di dare una sberla a qualcuno."

"Noi non eravamo identificabili come tifosi di Cremona. Questa persona si è avvicinata con la pretesa di sapere cosa avevamo all'interno di una borsa ed ha dato poi un pugno a questo ragazzo. Fortunatamente c'era la Polizia e ci siamo avvicinati alla Polizia che ci ha messo poi in sicurezza."

L'aggressore è poi fuggito?

"Abbiamo incominciato a urlare e a dire: "Cosa stai facendo? Sono dei ragazzi disabili!". Lui si è dileguato. La nostra attenzione era un'altra, non di certo guardare dove andava. So che le Questure di Mantova e di Cremona si stanno muovendo per identificare questa persona."

Quali sono le condizioni della vittima dell'aggressione? 

"Il ragazzo fisicamente sta bene, moralmente si sta riprendendo un po'. Ho parlato un po' con la sorella e con il tutore del ragazzo, pensava ancora all'accaduto ed era meno agitato. Anche lui si riprende come gli altri ragazzi, che non sono stati colpiti fisicamente , però hanno vissuto la scena in diretta. "

"La scelta di non partecipare alla partita e tornare direttamente a casa è stata presa proprio per i ragazzi, per farli stare più tranquilli. Magari succedeva anche a livello calcistico qualche situazione che avrebbe influenzato le tifoserie e per questo abbiamo deciso di tutelare i ragazzi portandoli a casa."

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