Tenta di distruggere casa e di disarmare i carabinieri, arrestato
L'intervento dei carabinieri in un'abitazione di Pieranica ha scongiurato che la situazione degenerasse. L'uomo è stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale
Esagitato, ha tentato di distruggere casa e quando sono intervenuti i carabinieri ha provato a disarmarli. Un 51enne artigiano di Pieranica, sabato, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e condannato per direttissima ad un anno.
Tenta di distruggere casa sotto l’effetto dell’alcool
Sabato sera movimentato a Pieranica. Un artigiano 51enne, F. G. ha dato in escandescenza in casa. A dare l’allarme al “112” è stata la moglie, intorno alle 22.30. La donna ha spiegato che da alcune ore il marito stava distruggendo la loro abitazione. Sul posto sono intervenute due pattuglie dei carabinieri della Stazione di Rivolta e dell’Aliquota radiomobile, insieme al comandante di Vailate, luogotenente Nicola Piga. I militari hanno trovato il 51, in preda ai fumi dell’alcool, che aveva già buttato diversi mobili della finestra, minacciando di aggredire i familiari.
La resistenza ai carabinieri
Nonostante la presenza dei carabinieri l’artigiano non ha accennato a calmarsi. A più riprese, infatti, ha tentato di aggredire i militari e addirittura di disarmarli per impossessarsi delle loro armi. A questo punto i militari hanno deciso di immobilizzarlo, evitando che la situazione potesse degenerare in più tragiche conseguenze. L’azione di contenimento, tuttavia, è costata a due carabinieri, vista la strenua resistenza opposta dall’esagitato, contusioni guaribili in cinque giorni. F. G. è stato dichiarato in stato d’arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e, dopo due notti in camera di sicurezza, nella mattinata di oggi è stato portato in Tribunale dove è stato condannato ad un anno di reclusione.
“Denunciare sempre simili fatti”
“Interventi del genere, soprattutto nei fine settimana, sono diventati, purtroppo, all’ordine del giorno, da parte delle pattuglie delle forze dell’ordine – ha commentato l’accaduto il maggiore Giancarlo Carraro della Compagnia di Crema -. L’invito che viene rivolto ai familiari ed ai vicini di casa, a cui è garantito per legge l’anonimato, è quello di segnalarli nell’immediatezza, evitando, come nel caso specifico, che trascendano irreparabilmente in gravi conseguenze, tanto da essere costretti ad intervenire in maniera risolutiva”.