Sversamento liquame zootecnico denuncia congiunta contro ignoti
I sindaci di Caravaggio, Capralba, Campagnola Cremasca e Crema hanno depositato congiuntamente denuncia.
Sversamento liquame zootecnico: denuncia congiunta di 4 sindaci.
Sversamento liquame zootecnico
I sindaci di Caravaggio, Capralba, Campagnola Cremasca e Crema, Claudio Bolandrini, Giancarlo Soldati, Agostino Guerini Rocco e Stefania Bonaldi, hanno depositato oggi presso il comando di polizia locale di Caravaggio una denuncia contro ignoti in merito allo sversamento di liquame zootecnico accaduto lo scorso 3 aprile, causato dall’apertura delle vasche di contenimento di un’azienda agricola sita in località Fontanello.
Trauma all'ecosistema
Facendo seguito a quanto annunciato all’indomani dell’evento che ha provocato un’alternazione traumatica dell’ecosistema dei corsi d’acqua coinvolti, i sindaci chiedono con questa denuncia all’autorità giudiziaria tutti i provvedimenti di competenza riservandosi la facoltà di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni. Anche il Parco del Serio sta valutando l’opportunità di fare parte dei denuncianti, essendo stato colpito quale punto di confluenza delle rogge contaminate dallo sversamento. I sindaci hanno inoltre individuato nel Parco il soggetto competente per assisterli nella valutazione del danno economico.
L'incidente
L'incidente verificatosi il 3 aprile, ripetuto peraltro in dimensioni minori soltanto due giorni dopo, ha rivelato un problema di coordinamento della emergenza ambientale e di comunicazione, che i sindaci intendono affrontare. L’idea emersa è quella di un tavolo con le associazioni dell’agricoltura di entrambe le province, Cremona e Bergamo, per mappare le aziende agricole quando collegate al sistema idrico minore, valutare l’esistenza concreta di un controllo del territorio e così avere una visione d’insieme, elementi di pericolo compresi. Un segnale che va dato, sostengono i sindaci, al di là della richiesta a Regione Lombardia di risolvere l’assenza di regia e coordinamento a cui si è assistito attivando un tavolo regionale che disciplini e definisca in modo puntuale catene di comando, di coordinamento e di rilancio dell'allarme ambientale, specie in situazioni che non solo coinvolgono più comuni, ma, come nel caso in discorso, addirittura più territori provinciali.