Il Tribunale di Milano ha condannato 52 ex assessori su 57 di Regione Lombardia – con pene che vanno da un anno e 5 mesi fino a 4 anni e 8 mesi – nell’inchiesta conosciuta come “Rimborsopoli” nel cui mirino erano finite le spese pazze di un nutrito gruppo di politici all’ombra del Pirellone.
Spese pazze al Pirellone: “illustri” condanne
E fra i nomi dei condannati emergono volti noti della politica, a partire dal “Trota”, Renzo Bossi – figlio di Umberto – che ha rimediato una condanna a due anni e sei mesi. Un anno e 8 mesi anche per l’ex igienista dentale di Silvio Berlusconi Nicole Minetti. Condannato a un anno e 8 mesi anche Massimiliano Romeo, attuale capogruppo della Lega in Senato: a lui la procura ha contestato presunte spese indebite, fra cui spiccano molti pranzi e cene, per quasi 30mila euro. Anche un altro volto noto del Carroccio, l’attualmente eurodeputato Angelo Ciocca, ha preso un anno e 6 mesi. Per entrambi la pena è sospesa ed è stata decisa la non menzione. I giudici hanno dichiarato il non doversi procedere per prescrizione nei confronti dell‘ex eurodeputato Stefano Maullu, ex Forzista attualmente fra le fila di FdI. La pena più alta di 4 anni e 8 mesi è stata per Stefano Galli, ex capogruppo della Lega in Regione.
Gli imputati appartengono a diversi partiti: oltre a quelli della maggioranza di centrodestra dell’epoca ci sono anche consiglieri dell’opposizione come Chiara Cremonesi e Luca Gaffuri.
Risarcimento a Regione
I giudici hanno sostanzialmente accolto la ricostruzione del pm Paolo Filippini, oltre alle pene accessorie di rito, hanno disposto confische e provvisionali di risarcimento a Regione Lombardia per centinaia di migliaia di euro. Fra le spese più inusuali degli imputati rientrano spazzolini, caramelle, salatini e…frigoriferi.