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Si finge sordomuto e commette un furto in una gioielleria

Grazie all'articolata indagine della Squadra Mobile è stato scoperto il malvivente.

Si finge sordomuto e commette un furto in una gioielleria
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Nella giornata di domenica 25 ottobre 2020, gli agenti della Squadra Mobile - a seguito di articolata e corposa attività di indagine - hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino colombiano, S.F.C.C., classe 2001, in Italia senza fissa dimora, resosi responsabile di un ingente furto perpetrato ai danni di una gioielleria situata nel centro cittadino cittadino.

Furto in una gioielleria

E invero, in data 25.09.2020, verso le ore 16.25 circa, un giovane alto circa 165 cm, di corporatura normale, indossante un cappello tipo coppola e una mascherina protettiva di tipo chirurgico, è entrato nel negozio e - fingendosi sordo muto ed esprimendosi a gesti - ha iniziato ad indicare simulando interesse una collanina in oro bianco esposta nella vetrina esterna. Il gioielliere ha così prelevato il gioiello appoggiandolo sul banco, unitamente ad altre collane contenute in un rotolo di velluto, al fine di mostrarlo al potenziale acquirente, il quale – sempre gesticolando ha lasciato intendere di voler fotografare la collana; il proprietario ha acconsentito e, dopo alcuni instanti, il soggetto digitava qualcosa sul proprio smartphone che riproduceva il messaggio audio “passa mio papà a pagare”.

Afferra le collanine in oro e scappa

Nella circostanza, il malvivente, approfittando della confusione creata ad arte, riusciva a raggiungere il retro del bancone di vendita e, con un gesto fulmineo, ha afferrato il rotolo in stoffa che conteneva circa 600 grammi di catene in oro, per un valore approssimativo di € 25.000 per poi allontanarsi senza che i dipendenti della gioielleria si accorgessero di quanto avvenuto. Solo in seguito, i presenti all’interno della gioielleria si sono accorti dell’ammanco diramando la segnalazione, ma il giovane nel frattempo era riuscito a fare perdere le proprie tracce.

L'attività di indagini della Squadra Mobile

Veniva, quindi, immediatamente avviata un’intensa attività di indagine - coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cremona, dottoressa Ilaria PRETTE - fondatasi essenzialmente sulla visione ed estrapolazione delle immagini del sistema di videosorveglianza, sull’analisi del traffico di cella e dei tabulati telefonici nonché sull’individuazione del soggetto e finalizzata precipuamente all’individuazione dell’autore del reato e degli eventuali complici.

Non era la prima volta

I primi accertamenti esperiti hanno evidenziato come analoghi furti erano stati commessi in altre due città del centro nord. Ciò consentiva agli uomini della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di richiedere e acquisire il traffico telefonico di cella dei ponti radio adiacenti ai tre esercizi commerciali e, utilizzando un software di ultima generazione, di isolare un’utenza cellulare spagnola. L’acquisizione del traffico telefonico della suddetta utenza ha permesso di esaltarne altre tre in contatto con la prima e presenti sul furto commesso a Cremona.
L’attività investigativa successiva permetteva di individuare una struttura alberghiera dell’hinterland milanese, ove alloggiavano 4 cittadini sudamericani, due fratelli e le rispettive compagne, subito identificati. Le immagini fotosegnaletiche dei quattro colombiani sono state comparate con l’immagine di colui che aveva perpetrato il furto e sottoposte altresì a riconoscimento fotografico da parte dei dipendenti e del titolare della gioielleria.

Scoperta banda di malviventi

Altro elemento di rilievo veniva fornito dall’individuazione, effettuata grazie all’operato dagli investigatori della Squadra Mobile, dell’autovettura - con targa francese - utilizzata dai malviventi il giorno del furto. La macchina era stata difatti tracciata, attraverso il sistema di lettura targhe nella provincia di Cremona in un orario compatibile con quello dell’evento delittuoso.
Sussistendo il concreto e attuale pericolo che il soggetto potesse darsi alla fuga, vista la presenza irregolare dello stesso sul territorio italiano e la mancanza di qualsivoglia fonte lecita di sostentamento, si è proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti dell’uomo. Contestualmente venivano deferiti in stato di libertà per il reato di furto aggravato gli altri tre complici.
A carico della banda sono stati raccolti, altresì, importanti e circostanziati elementi per ritenere altamente probabile che la stessa si sia resa responsabile di analoghi furti recentemente perpetrati in almeno altre sette città del Centro - Nord Italia per i quali è ancora in corso l’attività di indagine. L’uomo si trova, allo stato, ristretto presso la Casa Circondariale di San Vittore di Milano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cremona.

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