Si finge la nipote malata e chiede soldi alla nonnina, 90enne truffata: colpi anche a Cremona
La vittima fidandosi della voce al telefono ha consegnato al truffatore oltre 500 euro tra monili e ori
Un giovane di 30 anni è stato denunciato dalla Polizia che ha portato alla luce un intricato intreccio di truffe nei confronti di persone anziane.
(Immagine di copertina creata con AI)
Finta nipote malata, 90enne truffata
La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà un 30enne polacco residente all'estero svelando un intricato intreccio di truffe che coinvolge anziani vulnerabili in diverse città italiane, tra cui quelle di Lodi e Cremona. La vittima, come riporta Prima Lodi, è una signora ultranovantenne che aveva denunciato quanto accadutole alcuni mesi fa.
Alle autorità, l'anziana aveva descritto una telefonata in cui una truffatrice si era spacciata per sua nipote dicendole di essere malata e di avere bisogno urgentemente di denaro per cure mediche costose e che sarebbe arrivato un incaricato dell'ospedale per riscuotere la somma. Cuore di nonna, la 90enne non ci ha pensato due volte ad aiutarla.
Rubati gioielli da 550 euro
Nel giro di pochi minuti, un truffatore si è presentato sotto casa della vittima riuscendo ad estorcere 550 euro tra ori e monili. L'indagine, condotta dalla Squadra mobile della Questura di Lodi in collaborazione con la Procura della Repubblica, ha rivelato un'organizzazione criminale transnazionale dietro questi colpi.
La targa dell'auto
Le immagini delle telecamere di sorveglianza nei pressi dell'abitazione dell'anziana hanno permesso di individuare un'auto con targa straniera utilizzata in precedenza per commettere una truffa analoga in provincia di Bergamo. Lo stesso individuo avrebbe agito anche in altre località tra cui Cremona e Venezia consumando reati simili.
Lo stesso modus operandi
Gli investigatori hanno scoperto che il 30enne polacco aveva un ruolo specifico all'interno dell'organizzazione criminale, quello di esattore. Agiva su precise indicazioni di un telefonista estero incaricato di contattare le vittime selezionate e di orchestrare la tragica rappresentazione per convincerle a consegnare denaro e preziosi.
In un colpo di scena, è emerso che la stessa mattina del furto, da un'utenza mobile estera erano partite diverse telefonate verso numeri fissi di anziani residenti nel Comune di Lodi. Questo schema si ripeteva in altre città italiane, a dimostrazione dell'ampiezza dell'organizzazione criminale. Un ulteriore membro dell'organizzazione, inoltre, agiva come esattore in una città della Liguria.