Risse a colpi di sberle, pugni e calci: denunciati sette minori tra i 13 e i 17 anni
Due gli episodi documentati e che risalgono allo scorso mese di febbraio.
Sette giovani tra i 13 e i 17 anni sono stati segnalati dalla Polizia di Stato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Brescia per aver preso parte ad alcune risse avvenute a Crema lo scorso mese di febbraio.
Risse a colpi di sberle, pugni e calci
Sono sette minorenni residenti tra Crema, Vailate e Spino D’Adda, e sono stati segnalati dalla Polizia di Stato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Brescia. Di età compresa tra 13 e 17 anni sono stati identificati come gli autori di due risse avvenute lo scorso mese di febbraio a Crema.
Il primo episodio è avvenuto in via Cresmiero dove tre ragazzi si sono affrontati a calci e pugni, il secondo riguarda invece quattro ragazze azzuffatesi in via Nazario Sauro.
I contendenti si aggredivano con l’evidente volontà di arrecarsi del male, alla presenza di decine di coetanei che invece di separarli, li incitavano a continuare. Le scene, poi, venivano riprese con i telefonini e i video messi in rete, diventando così virali sui social.
La condanna della sindaca Bonaldi
A condannare gli episodi anche la sindaca Stefania Bonaldi che su Facebook scrive:
"Mi complimento con il vicequestore Pagani e gli uomini e le donne del commissariato di Crema per questa brillante operazione portata a termine.
Le immagini crude e violente di quelle due risse avevano molto colpito la nostra Comunità ed arrivare, attraverso una articolata azione di indagine sui social, ad individuarne i protagonisti, segnalandoli al Tribunale dei Minori, non era affatto semplice né scontato.
Importante peraltro per un duplice risvolto, intanto per ribadire forte e chiaro che comportamenti come questi sono intollerabili e non restano impuniti e poi per una presa in carico, da parte delle autorità competenti, della situazione di questi minori.
Immagino con un coinvolgimento repentino anche del Servizio Sociale, il cui compito è di comprendere anche il contesto di provenienza di questi ragazzi e ragazze e di fornire eventuali strumenti di sostegno educativo a loro e alle loro famiglie.
Mi pare abbastanza evidente che questo tipo di comportamenti esprima forme di disagio e di insofferenza che abbiamo il compito di scandagliare e di contrastare, ma anche di accompagnare.
In ogni caso, quello della Polizia di Stato, un intervento importante e molto apprezzato, anche per la tempestività con cui le indagini sono state approntate e concluse".