200 POSTI IN TERAPIA INTENSIVA

Pronto il nuovo ospedale in Fiera a Milano, Fontana: "Stiamo facendo la storia" FOTO-VIDEO

Un'opera interamente finanziata da 1.200 donatori. I primi pazienti entreranno la prossima settimana. 

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Pronto il nuovo ospedale in Fiera a Milano, Fontana: "Stiamo facendo la storia". Un’opera interamente finanziata da 1.200 donatori. I primi pazienti entreranno settimana prossima.

Pronto il nuovo ospedale in Fiera a Milano

A pieno regime disporrà di più di 200 posti di terapia intensiva il nuovo ospedale realizzato in tempi record in Fiera a Milano e inaugurato dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana insieme al presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, al direttore generale del Policlinico di Milano che lo avrà in gestione, Pino Belleri e Gerardo Solaro del Borgo, presidente Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine d Malta che ha riportato un messaggio di Guido Bertolaso, l’anima di questo progetto.

Presenti questa mattina, martedì 31 marzo 2020, anche il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala e gli assessori regionali Giulio Gallera (Welfare) e Melania Rizzoli (Istruzione, Formazione e Lavoro). Un’opera interamente finanziata da 1.200 donatori con il loro contributo da 10 euro a 10 milioni.

I primi pazienti la prossima settimana

L’Ospedale, un vero e proprio padiglione del Policlinico, disporrà di 8 reparti con 53 letti e vi lavoreranno 200 medici anestesisti e rianimatori, 500 infermieri e altre 200 persone. I pazienti saranno trasferiti dal coordinamento regionale dell’Unità di crisi. Con l’inizio della prossima settima entreranno i primi 24 pazienti.

I ringraziamenti di Fontana

“Anzitutto desidero ringraziare – ha detto Fontana – tutti gli uomini e le donne che hanno lavorato in maniera indefessa e incredibile per 24 ore al giorno. Qui è stato realizzato un ospedale di altissima qualità e di altissima tecnologia che potrà diventare un punto di riferimento per tutto il Paese tanto che il Governo ha detto che vorrà replicare questo intervento in altri parti d’Italia. Un grazie particolare va al ‘maestro’ di questa operazione con un entusiasmo che ha coinvolto tutti, e mi riferisco a Enrico Pazzali. E poi Guido Bertolaso: l’ho sottratto a un momento di riposo e lui non si e’ risparmiato. Ha saputo trasformare un’idea in qualcosa di concreto e ha saputo dare ulteriore determinazione e forza a quella che era solo un’idea. E con lui il suo team. E poi un grazie a tutti coloro che hanno collaborato. E un grazie speciale ai medici che stanno collaborando ininterrottamente guidati dal professor Pesenti. E poi i benefattori che in maniera incredibile ci hanno consentito di realizzare questo ospedale”.

“Questa è la storia di Milano e della Lombardia”

“Questa è la storia di Milano e della Lombardia – ha continuato Fontana – fatta di gente operosa, proattiva e generosa. Questa è la rappresentazione della storia della Regione che prosegue la storia del Policlinico, l’ospedale dei milanesi. Una storia, importante da ricordare, che è il primo segnale di una ripresa cui dobbiamo guardare con speranza. Non abbiamo vinto niente, quindi e’ troppo presto per diffondere entusiasmo. Dobbiamo andare avanti a rispettare le regole”.

Il messaggio di Bertolaso

Guido Bertolaso ha inviato un messaggio che è stato letto da Gerardo Solaro del Borgo, presidente Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

“Avevamo fatto una promessa e l’abbiamo mantenuta. Non abbiamo realizzato un ospedale da campo, come purtroppo a volte in emergenza ci siamo trovati costretti a fare in passato. Non abbiamo realizzato un lazzaretto, lo abbiamo detto sin dall’inizio. Qui in Fiera abbiamo creato un vero e proprio ospedale specialistico. Un ospedale ideato e costruito nel rispetto del paziente e di tutti gli operatori sanitari che li
assistono. Perchè è proprio la figura del paziente al centro di quest’opera. Chi entra qui avrà un ambiente, una struttura, attrezzature e assistenza ottimale per le proprie esigenze di salute.
Il presidente Fontana mi ha coinvolto in questo progetto, ho immediatamente accolto l’invito cercando di supportare con il mio team la programmazione e l’organizzazione. Mi sono coordinato con le strutture regionali e con la Fondazione Fiera, trovando a tutti i livelli competenza e capacità realizzative straordinarie che hanno consentito in tempi inconsueti e insperati la realizzazione di un complesso di alta intensità assistenziale cosi’ importante, come e’ a tutti noto, per l’attuale situazione epidemiologica del Paese.
La scelta del Governatore ha assunto un carattere esemplare non solo per l’Italia, che potrà essere replicato a breve in altre regioni, ma anche in ambiti internazionali.
Grazie alla Regione, alla Fiera e al mio team abbiamo realizzato un’opera di cui andare fieri. Gli operai e le imprese si sono applicati con turni h24 durante le giornate, nessuno si è risparmiato, tutti hanno lavorato ventre a terra, che e’ quello che avevo chiesto appena sono arrivato qui. Per primo ho cercato di dare l’esempio.
Il motivo per cui ho accettato questo incarico l’ho detto più volte: e’ la mia storia, quando il mio Paese chiama io rispondo, perchè io ci sento benissimo, e al grido di aiuto dell’Italia si risponde. Sempre. Anche quando, come in questo caso, ci sono rischi a cui sapevo di andare incontro. Ma oggi più che mai sono fiero di essere italiano, fiero di aver accettato questo incarico e fiero di averlo portato a termine. Permettetemi di ringraziare il presidente Fontana, per la fiducia, il presidente Pazzali per l’enorme collaborazione e capacita’ organizzative, tutto il mio team di professionisti che in maniera volontaria sono venuti ad aiutarmi e i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e qui mi unisco anche io, a ringraziare i tanti volontari che non solo qui sono attivi a prestare aiuto al prossimo.
E concludo, infine, con un grande grazie e un grande augurio di buon lavoro al Policlinico e a tutto il suo personale che si faranno carico di un cosi’ grave compito per l’assistenza ai pazienti. Adesso forza, dobbiamo ancora lottare. Dobbiamo farlo tutti. Da italiani”.

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