Primo intervento per via endoscopica nasale all'ospedale di Cremona: un successo
La tecnica mini invasiva è stata praticata su una paziente con tumore benigno dell’ipofisi.
Primo intervento per endoscopica nasale al reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Cremona.
Trattato un tumore benigno
La tecnica mini invasiva praticata per la prima volta a Cremona dall’equipe di Antonio Fioravanti su una paziente con tumore benigno dell’ipofisi. La Neurochirurgia conferma la sua attrattività e un trend in crescita: 778 ricoveri nel 2019 contro i 680 del 2018. All’Ospedale di Cremona si pratica l’endoscopia endonasale. Il primo intervento è stato eseguito, poco più di un mese fa, dall’equipe di Neurochirurgia diretta da Antonio Fioravanti. La paziente è una donna di 65 anni, alla quale è stato rimosso un macroadenoma dell'ipofisi di circa 3 cm. Si tratta di un tumore benigno della ghiandola ipofisaria che può produrre ormoni, causando sindromi patologiche debilitanti come il Morbo di Cushing o l’acromeglia, oppure può portare a un difetto visivo fino alla cecità.
Dalla narice con la telecamera
“L'intervento si è svolto in anestesia generale – spiega Fioravanti con tecnica endoscopica endonasale: attraverso la narice, con una telecamera, si raggiunge la zona "sellare" dove si trova il tumore. Grazie ad un canale di lavoro si introducono delle micropinze e degli aspiratori per asportare la lesione. L’equipe in genere è formata da professionisti esperti, in quanto vi è la necessità di una manualità e di una conoscenza anatomica endoscopica specifica. In questo caso, con me in sala operatoria c’era un’equipe multidisciplinare composta da Laura Milanese (Neurochirurgia ASST Cremona) Elena Grappa, (Responsabile Neuroanestesia ASST Cremona) e il personale infermieristico di sala Erica Maestri, Silvia Mazzoni e Ambra Zorza. L’intervento si è svolto in collaborazione con due colleghi neurochirurghi dell’ASST di Brescia, Marco Fontanella e Francesco Doglietto. L’endoscopia endonasale è una tecnica mini-invasiva che può essere utilizzata per la maggior parte di queste lesioni; è praticata in molti centri di neurochirurgia/otorino in Italia, ora anche a Cremona. Fra l’altro – precisa Fioravanti - con l’arrivo del dottor Luca Pianta (Direttore dell’UO di Otorino) l’applicazione di tale metodica potrà essere ulteriormente sviluppata con indubbi vantaggi per i pazienti, ad esempio: la rapida mobilizzazione e la guarigione, la riduzione dei tempi chirurgici e niente cicatrici. La Signora operata nel nostro ospedale è stata dimessa dopo tre giorni dall'intervento, in perfetto benessere”.
Il commento della paziente
“Sto bene e sono contenta – conferma la paziente sentita oggi al telefono. E’ andato tutto per il meglio e dopo l’intervento non ho avuto problemi, nemmeno un mal di testa. Certo ero preoccupata, ma i medici, in particolare la dottoressa Milanesi, ha saputo intercettare le mie paure, mi ha spiegato ogni dettaglio con risolutezza rassicurandomi moltissimo. Ho sentito di potermi fidare e se ti fidi di un medico, dai mano libera. La parola di un medico – continua la paziente - quando è ferma e chiara, trasmette competenza, è come una cura. Per affrontare un’esperienza del genere è molto importante essere preparati, sapere cosa accadrà. Di certo, rispetto ad un intervento tradizionale, sono rimasta sorpresa per la velocità di recupero, dopo tre giorni ero già a casa e soprattutto mi sentivo bene. Tengo molto a questa mia testimonianza – conclude - penso possa servire ad altre persone con una patologia analoga. Sapere che puoi rivolgerti ad un centro vicino a casa è altrettanto tranquillizzante”.
In aumento i ricoverati
Un'altra ottima notizia per la Neurochirurgia cremonese che nel 2019 ha registrato un incremento significativo del numero di ricoveri - passato da 680 del 2018 a 778 - rendendo necessario l’ampliamento degli spazi fruiti dal reparto. Un dato che attesta anche il trattamento di un numero maggiore di pazienti oncologici con patologie cerebrali (diversi livelli di complessità). Oltre alla grande professionalità degli operatori, indiscusso punto di forza della Neurochirurgia è l’introduzione di metodiche d’avanguardia come la “chirurgia da sveglio” e la “chirurgia guidata con fluorescenza”, praticate in pochi centri in Italia.