Picchiata in famiglia perché troppo occidentale: familiari condannati
Mesi di maltrattamenti, insulti, botte e anche frustate con il cavo del telefono da parte dei genitori e del fratello.
E’ successo ancora una volta. Un altro episodio di violenza domestica nei confronti di una ragazzina perché considerata troppo occidentale dai genitori e dal fratello. Una storia già sentita in Lombardia diverse volte negli ultimi mesi e che in questo caso ci porta a Pavia: la vittima ha solo 16 anni.
La vicenda di Memoona in Brianza
In Brianza, per citare l’ultimo caso poi diventato nazionale, vi ricorderete sicuramente la vicenda della giovane pakistana Memoona Safdar. La ragazza sarebbe stata trattenuta in Pakistan contro la sua volontà dalla sua famiglia. Nel settembre scorso è tornata in Italia e dopo un breve periodo trascorso in una comunità protetta, è tornata a vivere dai suoi genitori a Bovisio Masciago e ha ripreso la scuola.
Una vicenda complicata la sua, che vi abbiamo raccontato in modo approfondito in diversi articoli che potete rileggere qui di seguito:
Bovisio: la giovane pakistana lascia la comunità e torna a vivere dai suoi genitori
Trattenuta in Pakistan: arriva in Italia, incontra i genitori, ma ora è in una comunità protetta
Trattenuta in Pakistan: la 23enne arriverà in serata in Italia
Tolta da scuola e portata dai genitori a forza in Pakistan, la supplica: “Fatemi tornare in Brianza”
Due precedenti simili a Brescia e Verona
Hanno fatto clamore e hanno avuto risvolti ben più tragici due precedenti avvenuti nel Bresciano e nel Veronese.
Viveva da anni a Brescia ed era di cittadinanza italiana, infatti, Sana Cheema. La ragazza, di origine pakistana, che voleva sposare un italiano, ma è stata uccisa brutalmente nella cittadina di Gujarat, in Pakistan, da padre e fratello.
Ricorderete sicuramente anche la storia Veronese di un’altra ragazza, portata con la forza in Pakistan proprio come Sana, e costretta ad abortire: per fortuna lei però è stata salvata.
A Pavia 16enne subisce per mesi continui maltrattamenti
Ora la cronaca ci porta a Pavia dove una giovane di 16 anni, marocchina, ha subito mesi di maltrattamenti, insulti, botte e anche frustate con il cavo del telefono da parte dei genitori e del fratello, perché considerata troppo occidentale.
I tre sono stati condannati per maltrattamenti e lesioni.
Ieri, martedì 27 novembre, il Gup di Pavia ha disposto un anno e sei mesi di reclusione per padre e fratello della ragazza, con sospensione condizionale della pena. Per la madre, invece, ha stabilito la condanna a due anni di reclusione ma senza benefici, in quanto recidiva. In passato infatti, la donna aveva avuto un precedente sempre per maltrattamenti, ma nei confronti dell’altra figlia.
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