Omicidio Ogliari, confermata la condanna a 30 anni di carcere per l'ex moglie e il compagno
E' finalmente arrivata la condanna per l'omicidio avvenuto nel 2007.
I Carabinieri hanno eseguito l’arresto dell’ex moglie Jolanta Lewandoska e del suo compagno Edgar Fagraldines.
Dopo più un decennio arriva la condanna definitiva
I militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cremona e del Nucleo Operativo della Compagnia di Crema, in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso nella giornata odierna dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano hanno arrestato Jolanta Lewandoska e Edgar Fagraldines.
Raggiunti nelle loro abitazioni sono stati tradotti rispettivamente presso il Carcere di Cremona ed il Carcere femminile di Brescia “Verziano”.
Omicidio risalente al 2007
La notte del 30 ottobre 2007 venne ucciso, in modo efferato come emerso dall’autopsia, Angelo Ogliari, 43 anni, di Cremosano, noto all’opinione pubblica per la sua infinita battaglia per riottenere la figlia Diana, nata nel 2000 dalla relazione con la moglie Jolanta Lewandowska, di nazionalità polacca dalla quale in seguito si era separato.
Ogliari aveva ottenuto l’affidamento esclusivo in Italia, confermato da due sentenze dell’Autorità Giudiziaria polacca, ma la bambina non gli venne mai restituita. Dopo la morte violenta dell’Ogliari l’ex moglie ed il suo nuovo compagno Edgar Fagraldines vennero incriminati per l’omicidio.
La vicenda processuale
Al termine di una complessa attività d’indagine cominciò la lunga vicenda processuale: assolti dal Tribunale di Crema in primo grado, assolti in appello a Brescia, in seguito ci fu il ricorso in Cassazione della Procura, con l’accoglimento dell’istanza con rinvio per un nuovo processo alla Corte d’appello di Milano che nel 2015 condannò i due imputati a trent’anni di reclusione. Successivamente ci fu un nuovo ricorso in Cassazione con rinvio in Corte d’Appello a Milano che nel 2018 confermava la condanna a trent’anni di reclusione.
Confermata la condanna a 30 anni di carcere
All’ennesimo ricorso presso la Corte di Cassazione, a tre anni di distanza dalla sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Milano, i Giudici di legittimità, nella giornata di ieri, hanno confermato la condanna a trenta anni di carcere per omicidio volontario, ponendo fine alla vicenda.