Omicidio Canneto: un cartello affisso al Museo "Quella morte si poteva evitare"
Il cartello anonimo interpreta i sentimenti di alcuni cittadini: probabilmente la tentata aggressione notturna della badante omicida prima della mattanza al museo ha avuto un peso.
Omicidio Canneto: mentre le indagini portano il quadro a delinearsi in maniera più chiara, monta la polemica di alcuni cittadini che attraverso un cartello lanciano un’accusa chiara.
Omicidio Canneto
Nella giornata di ieri Canneto ha proclamato il lutto cittadino, porgendo così il suo ultimo saluto a Paola Beretta: la bibliotecaria uccisa durante quei maledetti minuti di pura follia in un pomeriggio apparentemente sonnecchiante di provincia. Pugnalata al cuore da una donna che aveva più o meno la sua stessa età, ma un vissuto e dei demoni del tutto differenti.
“La morte di Paola si poteva evitare”
La cittadinanza è scossa, al punto da affiggere un cartello fuori dal Museo teatro della mattanza, dove Paola – la bibliotecaria storica – ha perso la vita. «La morte di Paola si poteva evitare». Un foglio anonimo appeso, che suona come un atto di accusa. E’ possibile che a influenzare l’opinione pubblica sia stato anche il pesante antefatto: la badante assassina, la notte precedente i fatti di sangue, aveva aggredito una 32enne che è riuscita a scamparla, avvisando le autorità. Ci sono inoltre altre due persone, fra cui un uomo di Canneto ma residente a Cremona, che hanno rischiato la vita perché finiti nella traiettoria del raptus di Joanna.
Il Prefetto
Secondo il prefetto di Mantova Sandro Lombardi, che ieri ha incontrato i familiari della vittima, non era prevedibile: i carabinieri avrebbero rispettato il protocollo. A darne ulteriore garanzia il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Fabio Federici che, tra qualche giorno, incontrerà le vittime dell’aggressione.
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