Oglio Po: infezioni azzerate nel reparto di ortopedia e nella chirurgia ortopedica
Con un’incidenza inferiore allo 0,4% in base ai dati dello SNICh, l’ospedale casalasco si conferma migliore della media nazionale.
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Ospedale Oglio Po: infezioni azzerate nel reparto di ortopedia e nella chirurgia ortopedica: con un’incidenza inferiore allo 0,4% in base ai dati dello SNICh, l’ospedale casalasco si conferma migliore della media nazionale.
Oglio Po: infezioni azzerate nel reparto di ortopedia e nella chirurgia ortopedica
Nel reparto di Ortopedia dell’ospedale Oglio Po (diretto da Alessio Pedrazzini) la percentuale di infezioni riscontrate in seguito ad operazioni chirurgia ortopedica sfiora lo zero. Professionalità, attenzione e rispetto delle procedure di sicurezza sono gli elementi alla base dell’ottimo risultato registrato dal 2010 ad oggi, grazie alla collaborazione attiva e interprofessionale delle diverse équipes che interagiscono durante la presa in carico del paziente.
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Il sistema nazionale di sorveglianza
Dal 2010 il presidio ospedaliero Oglio Po ha aderito al Sistema Nazionale di Sorveglianza finalizzato a ridurre l’incidenza delle infezioni del sito chirurgico (SNICh). Ciò è possibile grazie all’applicazione di procedure di gestione del paziente, dal momento del pre-ricovero al periodo post operatorio. Tra le classi d’intervento prese in considerazione c’è la chirurgia ortopedica: nonostante sia considerata una chirurgia “pulita” è comunque presente il rischio di sviluppare infezioni del sito chirurgico, che comporta disagio per il paziente e un aggravio in termini di risorse per il sistema sanitario.
I dati
I dati ad oggi raccolti a livello nazionale evidenziano un’incidenza tra lo 0,5% e il 2% per l’insorgenza di infezioni correlate agli interventi ortopedici. Di queste, il 73% viene diagnosticato durante la sorveglianza post-dimissione. Presso l’U.O. di Ortopedia dell’ospedale Oglio Po, il tasso d’incidenza globale delle infezioni del sito chirurgico è dello 0,4% (dati aggiornati al 2020). Nello specifico, è pari allo 0% per quanto riguarda gli interventi di protesi di ginocchio e di anca, e dello 0,8% per gli interventi di riduzione aperta di fratture (in cui il chirurgo espone le ossa lesionate per riposizionarle in modo corretto).
Sinergia e buone pratiche
Come spiega Margherita Rossi, infermiera assegnata all’ufficio igiene, «La prevenzione delle infezioni del sito chirurgico è complessa, poiché richiede l’integrazione sinergica di diverse figure professionali e l’adesione alle buone pratiche prima, durante e dopo l’operazione. Ciò è possibile grazie all’applicazione di linee guida e sistemi di controllo delle infezioni basati sull’evidenza, cui si aggiunge la grande attenzione e competenza del team multiprofessionale che assiste la persona sottoposta ad intervento. L’obiettivo principale è la sicurezza e il benessere del paziente».
In sala operatoria
Ciò che avviene in sala operatoria è senz’altro un passaggio cruciale: «Durante ogni intervento è fondamentale garantire un ambiente asettico e il controllo della temperatura esterna, utilizzare sistemi di protezione attiva per l’équipe e somministrare al paziente un’adeguata terapia antibiotica», spiega Daniele Guareschi, coordinatore del comparto operatorio. «Questi sono solo alcuni accorgimenti necessari per ridurre la possibilità di infezione durante e dopo un’operazione. Anche il paziente può contribuire in diversi modi: è importante ridurre il fumo di sigaretta e mantenere un’adeguata igiene personale prima dell’intervento, così come nel post-operatorio è necessario cercare di mantenere il sito chirurgico il meno esposto possibile».
Un esempio da seguire
Alessio Pedrazzini, primario dell’U.O. di Ortopedia all’Oglio Po, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto: «I dati raccolti testimoniano il costante impegno e l’attenzione al miglioramento, oltre all’identificazione precoce di eventuali azioni correttive. La partecipazione attiva ad un sistema di sorveglianza permette di incoraggiare l’adesione alle buone pratiche e garantire al paziente un’assistenza mirata alla gestione e prevenzione del rischio infettivo correlato».
Pedrazzini sottolinea l’importanza della costante interazione fra le unità operative: «Ringraziamo tutte le persone che collaborano con noi: la capacità di lavorare in équipe costituisce un valore aggiunto e un elemento distintivo dell’Oglio Po».
La videointervista su YouTube: