Nuovi fondi per coniugi separati e divorziati in difficoltà
Contributo di 1,8 milioni di euro per il 2019. Ecco i requisiti per accedere alla misura di sostegno.
Un ulteriore contributo di 1,8 milioni di euro per il 2019, mirato a sostenere i coniugi separati o divorziati, con problemi economici, con gli obiettivi di integrare il loro canone di locazione e garantire interventi di mediazione familiare. Lo ha stanziato la Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità, Silvia Piani.
Nuovi fondi per coniugi separati e divorziati in difficoltà
“Con questo provvedimento – ha commentato il presidente della Regione, Attilio Fontana, da oggi in Cina per una missione istituzionale – confermiamo la nostra attenzione verso persone in difficoltà. Una misura che ha ottenuti riscontri importanti e che quindi è giusto riproporre e rifinanziare”.
Incremento ulteriore
“Il numero delle richieste e il bisogno che stiamo intercettando – ha quindi spiegato l’assessore Piani – ci hanno indotti a rinnovare ulteriormente il finanziamento a questa iniziativa, cui teniamo particolarmente. Una misura alla quale avevamo già destinato, nel 2017, un primo stanziamento di 4,6 milioni di euro e di 1,8 milioni di euro nel 2018”.
I contributi
Nel dettaglio, il provvedimento approvato oggi prevede 500.000 euro destinati ad incrementare la dotazione finanziaria per il sostegno affitti da assegnare alle ATS proporzionalmente alla popolazione residente, mentre 1,3 milioni di euro sono stati appostati per promuovere interventi di mediazione familiare, sempre assegnati alle ATS in base alla popolazione residente.
I requisiti di accesso alla misura
La delibera introduce anche dei sostanziali cambiamenti rispetto ai requisiti di accesso alla misura, le spese ammissibili e le soglie minime e massime di ammissibilità. In particolare la soglia ISEE per l’accesso al contributo passa da 20.000 euro a 30.000 euro all’anno.
Il destinatario della misura può beneficiare di un contributo per la durata di un anno dall’approvazione della domanda, fino al 40% della spesa sostenuta e fino ad un massimo di 2500 euro nel caso di canone calmierato e di 3500 per l’emergenza abitativa nel caso di canone a prezzo di mercato.
In caso di genitore in stato di grave marginalità, oltre al contributo al canone di locazione della durata di anni due (invece che uno), può essere riconosciuto, a seguito della definizione di un progetto personalizzato, anche un contributo aggiuntivo fino ad un massimo di 1000 euro all’anno.