Operazione contro la 'ndrangheta: scatta l'arresto suor Anna Donelli, religiosa di Cremona
Agli arresti domiciliari con l'accusa di concorso esterno nell'associazione mafiosa
Tra i 25 arrestati con l'accusa di aver preso parte ad un gruppo presunto criminale legato alla 'ndrangheta spunta anche il nome di suor Anna Donelli, religiosa originaria di Cremona con l'accusa di esser stata a disposizione del sodalizio garantendo coì un collegamento con i detenuti in carcere (immagine di copertina da TGR Rai).
La sua vocazione
Suor Anna Donelli, attualmente agli arresti domiciliari, fin da piccola si sentiva esclusa e tentava in ogni modo di proteggere le sue sorelle. Ha scoperto questa sua vocazione all'età di 21anni. All'età di 34 anni vive un grande lutto: la perdita della sorella gemella scomparsa per via di un incidente.
In quell'occasione si salvarono solo i tre figli piccoli (era sposata da 5 anni) ma la sorella non riuscì a sopravvivere per via delle gravi ferite riportate.
Scatta l'arresto per suor Anna Donelli
Suor Anna Donelli, 57enne nata a Cremona, fa parte della congregazione delle suore della carità ed è un volto incredibilmente noto della comunità anche grazie al suo impegno concentrato all'interno del carcere di San Vittore di Milano ed a Brescia. La religiosa però pare che avrebbe sfruttato il suo incarico per trasmettere "ordini" tra la 'ndrangheta e i detenuti.
Sfruttando questo incarico, svolto ormai da 15 anni, Suor Anna Donelli, avrebbe trasmesso informazioni in caso di divieto di colloqui, cercando inoltre di risolvere i conflitti tra i detenuti. Stabilendo contatti anche con Stefano Tripodi, uno dei promotori dell'associazione mafiosa.
Le indagini
Le indagini, svolte dalla Polizia di Stato e dai militari della Guardia di Finanza e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, vedono attualmente indagate 25 persone tra le province di Milano, Reggio Calabria, Como, Varese, Lecco, Viterbo, Brescia ed infine in Spagna.
A carico delle 25 persone è stato disposto il sequestro preventivo della disponibilità finanziaria e dei beni di proprietà per una cifra che ammonta a 1.800.000 euro. Tra i nomi degli indagati sono spuntati quelli dell'ex consigliere di Brescia Giovanni Acri, e dell'ex esponente della Lega del comune di Castel Mella, Mauro Galeazzi.
L'indagine è stata avviata nel 2020 nel territorio bresciano per via di un'associazione a delinquere 'ndranghetista di Sant’Eufemia d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, situata però a Brescia e legata alla cosca “Alvaro”.
Le attività d'indagini hanno permesso di individuare un'organizzazione basata sull'intimidazione, così da poter creare nel bresciano un luogo in cui poter mettere in atto le peculiari azioni che caratterizzano le associazioni di tipo mafioso, come ad esempio: usura e scambio elettorale politico-mafioso, ricettazioni, traffico di armi e di sostanza stupefacenti.
Il tutto riuscendo inoltre ad oltrepassare le mura delle carceri, facendo veicolare i messaggi di sostegno ai detenuti all'interno delle strutture carcerarie. Suor Anna si ricollega a questa vicenda criminosa per via dell'affermazione di uno degli arrestati, il quale riferiva che la Suora era dalla loro parte:
"E' dei nostri".