Nasconde la sieropositività alla compagna e la contagia, condannato a otto anni
Per aver trasmesso consapevolmente una malattia insanabile, l'operaio cremonese è responsabile di lesioni volontarie gravissime
La verità è venuta a galla a causa di un incidente che ha fatto finire l'uomo in ospedale, in quell'occasione la compagna ha letto il referto clinico e scoperto tutto. L'uomo era contagioso perché aveva smesso di fare la terapia.
Sieropositivo da dieci anni
Erano innamorati da dieci anni e convivevano dal 2016, lui era sieropositivo dal 2010 e non glielo ha mai detto. Ha dichiarato che aveva paura di perderla e così l'ha contagiata. Dal virus dell'Hiv, trasmesso in quanto l'uomo aveva smesso di curarsi, è derivata una malattia insanabile. È una magra consolazione ma almeno è stata fatta giustizia.
L'uomo, operaio 51enne cremonese, era già stato sposato. Poi il matrimonio era finito ma nel giro di pochi anni aveva trovato un'altra donna che amava, con cui stava bene e pur di non mettere a rischio la sua relazione con lei ha deciso scientemente di mettere la sua salute a repentaglio tenendola all'oscuro.
Molto probabilmente non glielo avrebbe mai neanche detto se la sera del 20 febbraio 2020 non fosse uscito di strada con l'auto. A causa di quell'incidente era stato portato in pronto soccorso e la compagna lo aveva raggiunto. Una volta arrivata, aveva preso in mano il referto e scoperto così la verità. Il suo compagno era sieropositivo da dieci anni, esattamente come la durata della loro relazione.
Tradimenti con donne e uomini
Fortunatamente al giorno d'oggi quello dell'Hiv è un virus che si può combattere, il problema è che dal 2019 il 51enne ha smesso di fare la terapia. In questo modo è tornato ad essere pericolosamente contagioso. Qualche mese dopo, la donna si è sottoposta a tutti i controlli scoprendo di essere sieropositiva e la sua vita è cambiata completamente.
È durante il processo che è emerso il dettaglio dell'interruzione delle cure ed è sempre in tribunale che l'uomo ha confessato di avere avuto dei partner occasionali nei quattro anni di convivenza, donne ma anche uomini che non sono stati contagiati a causa del folle atteggiamento dell'operaio.
Il pm Alessio Dinoi ha sottolineato il totale disinteresse dell’altrui salute dell'uomo ed è per questo che aveva chiesto per lui sei anni di reclusione. Ma l'avvocato della compagna Alessandro Vezzoni ha rincarato la dose ricordando che si sta parlando di una malattia insanabile e la reclusione va quindi dai sei ai dodici anni.
Otto anni di carcere
Vezzoni ha poi fatto leva sulle sofferenze della sua assistita che dovrà prendere dei farmaci per tutta la vita e come se non bastasse è stata tradita sia con uomini che con donne. Di tutto questo si è discusso in tribunale nel corso della giornata di ieri, martedì 28 marzo, ma l'operaio non era in aula.
L’avvocato dell'uomo Marilena Gigliotti ha giustificato l'atteggiamento del 51enne dichiarando solo calandosi nei panni di chi vive quella malattia si possono capire certi meccanismi umani come la vergogna. Inoltre, secondo la difesa, lui era convinto di non essere contagioso. L'uomo sembra essere consapevole di quello che ha fatto. Ha scritto infatti un messaggio alla compagna dicendole che fa bene ad odiarlo.
A poco è servita l'arringa dell'avvocato difensore perché il tribunale ha deciso, il 51enne dovrà scontare otto anni di reclusione in carcere perché trasmettere consapevolmente un virus da cui deriva una malattia insanabile fa parte delle lesioni volontarie gravissime. Ma non solo, l'operaio dovrà anche pagare 100mila euro di risarcimento. La donna ha dichiarato di essere soddisfatta perché giustizia è stata fatta.