Spino d'Adda

Muore senza testamento e lascia un tesoretto: cercansi (da mesi) i parenti di Pierina Bisleri

Un patrimonio considerevole che, in mancanza di eredi, andrà allo Stato.

Muore senza testamento e lascia un tesoretto: cercansi (da mesi) i parenti di Pierina Bisleri
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Muore senza aver redatto un testamento e, in assenza di eredi in vita, i suoi soldi andranno allo Stato. Come racconta Prima Treviglio, è la storia di Pierina Bisleri, nata a Spino d’Adda il 12 gennaio 1931 e mancata a 89 anni, il 9 settembre 2020, a Crema, dov’era ospite del “Kennedy”.

Una sostanziosa eredità

Apparentemente priva di parenti ancora in vita, la donna non ha lasciato disposizioni testamentarie nonostante il patrimonio considerevole, che in mancanza di eredi formalmente designati, nessuno può gestire. Per reclamare la somma possono farsi avanti eredi fino al sesto grado di parentela, i quali hanno dieci anni di tempo prima che il denaro venga definitivamente incamerato dallo Stato. La cifra esatta non è stata resa nota, ma si tratterebbe di un corposo tesoretto: i risparmi di un’intera vita.

I fratelli parsimoniosi

Nubile e senza figli, l’anziana aveva un solo fratello, morto prima di lei, con cui divideva l’abitazione. Entrambi molto riservati, sembravano condurre una vita quasi monastica e in paese erano sconosciuti ai più. Figli di altri tempi, quelli della guerra, la loro era un’esistenza dettata dalla parsimonia, nonostante i risparmi accumulati negli anni col lavoro di entrambi. Senza mai concedersi sfizi, versavano mensilmente la pensione sul conto corrente postale e vivevano in affitto. Anni e anni di oculatezza hanno permesso loro di accumulare un tesoretto da cui la donna aveva attinto nell’ultimo periodo, per pagare la permanenza nella residenza sanitaria assistenziale in cui ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni. Ma gran parte della somma è ancora lì, a disposizione degli eredi.

Chi sono i discendenti di Pierina Bisleri?

Capita spesso,  però, che per trovare i successori occorra addentrarsi nei meandri della burocrazia, fra uffici anagrafe e archivi comunali, nella speranza di ricostruire l’albero genealogico della famiglia. Un’operazione affascinante quanto difficoltosa, specialmente se il parentado è frammentato e i legami familiari non proprio solidi. Non è raro, infatti, che i componenti di una famiglia si siano trasferiti o che, avendo interrotto da tempo i rapporti con il defunto, non siano facilmente rintracciabili. In tal caso, è necessario rivolgersi a tutti gli uffici dei Comuni di residenza dei parenti, ammesso e non concesso di conoscerli, e richiedere i certificati necessari a designare una regolare successione.

La famiglia Bisleri: ricerche nel Sud Milanese

Attraverso i documenti di fine Ottocento trovati all’anagrafe spinese, si scopre che i genitori di Pierina  sono Francesco Bisleri, nato a Colturano, in provincia di Milano, l’11 agosto 1887, e Carmelina Quaglia, nata a Tribiano, nel Milanese, il 15 luglio 1896. Gli uffici pubblici di Colturano e Tribiano non hanno, almeno per il momento, trovato fratelli e sorelle della coppia, ovvero gli zii della defunta. Si conoscono però i nonni: quelli paterni sono Pietro Bisleri e Maria Maggi, quelli materni Francesco Quaglia e Pasqualina Anelli.
Al momento però, la ricerca è a un punto morto e l’eredità “perduta” senza un ereditiere “ritrovato”. Così è probabile che il tesoretto di Pierina finisca in eredità allo Stato.

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