Morti sul lavoro in Lombardia, già 18 dall'inizio dell'anno
Parte male il 2018: più morti sul lavoro rispetto allo stesso periodo del 2017. Convocato un tavolo regionale di confronto e interventi preventivi mirati.
Morti sul lavoro in Lombardia: sono già 18 le vittime di infortuni sul lavoro registrate in Lombardia dalle Ats.
Morti sul lavoro in Lombardia
L’ultima non più tardi dell’altro ieri. L’anno scorso, come oggi, erano 12. Al dato attuale, tra l’altro, si dovranno aggiungere gli incidenti mortali in itinere registrati dall’Inail, che richiedono più tempo per la verifica. E’ evidente che la situazione nei prossimi mesi andrà peggiorando e che occorre un intervento straordinario. E’ quanto hanno chiesto Cgil, Cisl e Uil della Lombardia questa mattina nel corso dell’incontro con il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera, nell’ambito della riunione del Comitato di Coordinamento/Cabina di regia sugli infortuni sul lavoro.
I sindacati
I sindacati ritengono positivo l’impegno della Regione per contrastare infortuni e morti sul lavoro, ma ritengono che oltre ai momenti istituzionali sia necessario attivare un Tavolo regionale di confronto tra Regione, imprese, sindacati, per definire punti d’intesa, a partire dalla definizione di progetti di prevenzione e da una maggior presenza dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in tutte le realtà produttive. Secondo la segretaria generale della Cgil Lombardia, Elena Lattuada, “Il lavoro è iniziato, adesso bisogna essere conseguenti con scelte politiche e risorse adeguate per rispondere all’emergenza che non riguarda solo i morti sul lavoro, ma anche il moltiplicarsi di infortuni. Risorse anche aggiuntive a quelle derivanti dalle sanzioni, personale e piani programmati di intervento, anche nei settori meno indagati, quale quello degli appalti. Occorre anche un impegno comune sulla formazione continua e adeguata ai cicli produttivi, non solo per il personale preposto”.
La Cisl
Il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, sottolinea che “Occorre fare il massimo per contrastare gli incidenti sul lavoro, sia per la qualità della formazione e per le risorse investite nella prevenzione e protezione rispetto ai rischi sul lavoro. In una Regione come la Lombardia sono insufficienti i controlli realizzati: 29.000 aziende controllate in un anno, su oltre 560.000. C’è l’esigenza di uno scatto in più, con l’impegno di tutti, per coordinare meglio il complesso delle responsabilità e le attività dei soggetti che operano per garantire la prevenzione e il controllo”. Il segretario generale Uil Milano e Lombardia, Danilo Margaritella, afferma: “E’ importante che anche in Regione Lombardia sia stata finalmente avviata una cabina di regia sulla sicurezza sul lavoro che, come dimostrano anche i numeri degli infortuni mortali in questi primi mesi del 2018, rappresenta un’assoluta emergenza; per riuscire ad invertire la tendenza è fondamentale puntare sulla formazione certificata e di qualità. Passare dai buoni propositi ad azioni concrete, significa anche introdurre un sistema premiale per quelle realtà che applicano rigorosamente le prescrizioni sulla sicurezza e che raggiungono l’obiettivo di zero infortuni”.
Potenziare i servizi ispettivi
Cgil Cisl e Uil chiedono alla Regione di reinvestire tutte le risorse provenienti dalle sanzioni, come previsto dal testo unico, per potenziare i servizi ispettivi delle Agenzie di tutela della salute e aumentare l’attività di controllo su settori a maggior rischio. Le risorse vanno impiegate non solo per aumentare il numero dei controlli, ma per progettare anche altre forme di intervento, come i piani mirati di prevenzione, che in alcune Ats già si fanno, e renderli per tutte obbligatori.