Minaccia il sagrestano di rivelare di averlo incontrato in una località “chiacchierata”
Un pregiudicato marocchino arrestato mentre tenta di farsi consegnare una somma di denaro dal sagrestano.
Minaccia il sagrestano al fine di estorcergli denaro.
Minaccia i sagrestano: arrestato
I Carabinieri della Compagnia di Cremona hanno arrestato in flagranza di reato per estorsione aggravata F.N., nato in Tunisia cl. 1993, residente a Venezia, pregiudicato, in regola sul territorio nazionale. Al termine di un servizio di osservazione e pedinamento predisposto in accordo con la locale Procura della Repubblica, l’uomo è stato colto in una piazza di Cremona, nel tentativo di farsi consegnare da un sagrestano 60enne del luogo, la somma di 150 euro, dietro la minaccia di rendere pubblica la circostanza di essersi conosciuti, una notte precedente, nell’area di parcheggio denominata “la Centrale del latte”, noto luogo “a luci rosse” della città.
I fatti
Alla fine del mese di aprile, il sagrestano di una Chiesa di questa città, si è presentato dai Carabinieri, riferendo di essere oggetto da alcuni giorni di una richiesta estorsiva da parte di un giovane nord africano al fine di ottenere la restituzione di un telefono che gli aveva rubato in circostanze ancora da chiarire e per il quale era già stato costretto a consegnare una somma di 1.500 euro. I Carabinieri sono riusciti ad identificare il giovane nord africano in F.N., nullafacente, residente a Venezia, ma già noto ai militari per alcune vicende che in passato lo avevano visto protagonista e per essere un frequentatore assiduo di questa città. In particolare nei fine settimana, partendo da Venezia, il giovane raggiungeva in treno la città di Cremona, per trascorrere le ore notturne presso le aree di parcheggio periferiche o che costeggiano la tangenziale.
“La Centrale del latte”
I Carabinieri hanno accertavano che lo stesso nei giorni precedenti, aveva incontrato il sagrestano mentre era intento a fumare una sigaretta in un’area di parcheggio denominata “la Centrale del latte”. Seduto a bordo della propria autovettura lo ha avvicinato chiedendogli di “accendere”. Il 60enne a quel punto è uscito dall’auto per poter prendere dalla tasca dei propri pantaloni l’accendino, ma nel fare questo gli è caduto a terra il telefonino. Il giovane tunisino l’ha raccolto velocemente e nel rialzarsi ha rivelato al 60enne di averlo riconosciuto per essere un sagrestano di una chiesa di Cremona. A questo punto ha trattenuto il telefono e ha detto al sagrestano che se non gli avesse consegnato una somma di 1500 euro avrebbe telefonato ad alcuni contatti della sua rubrica per dirgli che lo aveva incontrato nel posto in cui si trovavano, noto in città anche per essere un luogo dove avvengono episodi di prostituzione maschile. Avrebbe così insinuato che seppur vicino alla chiesa ed al culto cattolico, intratteneva rapporti ambigui con dei ragazzi.
Le richieste di denaro
Terrorizzato da ciò e dalle ripercussione che tale minaccia avrebbe causato sulla sua vita e su quella dei suoi famigliari, essendo lo stesso coniugato, il 60enne ha acconsentito a consegnarli la somma richiesta una volta riuscito a racimolarla. Cosa che è avvenuta il giorno dopo quando si sono incontrati in una piazza cittadina. Il giovane gli ha restituito il telefono, ma ha detto di volere altri 1.500 euro altrimenti avrebbe contattato alcuni numeri che aveva nel frattempo copiato dalla rubrica del suo telefono. Cominciava così uno stillicidio di richieste di denaro che il sagrestano in parte ha accontentato, ma alla fine esasperato dal protrarsi delle stesse e dall’ulteriore minaccia del giovane di voler fare una “scenata” in chiesa davanti ai fedeli, il sagrestano ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri.
L’arresto in flagranza
La mattina di martedì 1° maggio i militari, all’ennesima richiesta di denaro del giovane, lo hanno sorpreso, fermandolo, dopo che questi aveva ritirato dalle mani del sagrestano 150 euro. Arrestato, è stato portato presso la Casa Circondariale di Cremona a disposizione della locale Autorità Giudiziaria. A seguito dell’interrogatorio di garanzia ‘arresto è stato convalidato e al tunisino è stata applicata la custodia cautelare in carcere.