LA PROTESTA

Messe ancora a porte chiuse, insorgono i Vescovi: "Si compromette la libertà di culto"

Il Decreto permette solo la celebrazione dei funerali con una presenza fino a 15 persone. Ma le chiese rimangono ancora vuote.

Messe ancora a porte chiuse, insorgono i Vescovi: "Si compromette la libertà di culto"
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I Vescovi sulle Messe ancora a porte chiuse: "Così si compromette la libertà di culto". Il Decreto permette la celebrazione dei funerali con una presenza fino a 15 persone. Ma le chiese rimangono ancora vuote per le altre celebrazioni.

Messe ancora a porte chiuse, i Vescovi: "Così si compromette la libertà di culto"

Funerali sì, sempre con qualche limitazioni, Messe ancora no. E i Vescovi della Chiesa italiana, dopo settimane di negoziato con il governo, si sono visti ancora negare l’apertura delle chiese per le celebrazioni. Subito dopo la conferenza stampa, andata in onda in diretta televisiva durante il telegiornale delle 20, hanno preso carta e penna per protestare perché vedono compromessa la libertà di culto, in un momento così delicato per i fedeli.

"Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri varato questa sera – scrivono in un comunicato della Cei – esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la Messa con il popolo. Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità – dare indicazioni precise di carattere sanitario – e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia. I Vescovi italiani – concludono – non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale".

 

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